Addio al lago d'Aral: ecco una delle catastrofi ambientali più gravi della storia
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Ogni anno la NASA punta i suoi satelliti sul lago d'Aral, un bacino di acqua salata al confine fra Uzbekistan e Kazakistan che fino a pochi decenni fa era il quarto più grande al mondo. Le immagini che i satelliti ci restituiscono parlano di un disastro ambientale senza precedenti che vede la superficie del lago ridotta a circa il 10% di quella misurata prima che l'essere umano cominciasse a sfruttarlo per i propri scopi senza curarsi delle conseguenze.
La superficie del lago d'Aral nel 1960 era di circa 68.000 chilometri quadrati.
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NASA
Già dagli anni Quaranta, però, il regime sovietico aveva iniziato la sbrigativa costruzione di canali che attingevano acqua dagli affluenti principali del lago e che, fra l'altro, ne disperdevano buona parte senza che fosse realmente utilizzata per sostenere le colture.
Com'è cambiata la superficie del lago dal 2000 (sinistra) al 2016 (destra): è meno del 10% delle dimensioni originarie e la sua aumentata salinità ha distrutto flora e fauna.
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NASA
Se nella parte nord del lago è stata costruita una diga che ha arrestato il fenomeno, nella parte sud le acque continuano a prosciugarsi e ad alimentare l'ampliamento di un deserto chiamato Aralkum.
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Questo è il simbolo di quello che è stato definito il più grosso disastro ambientale della Terra: imbarcazioni una volta usate per la pesca giacciono sugli ex fondali di un lago che sembra non avere scampo.