A causa dell'Alzheimer sua nonna non la riconosce: così lei sviluppa un'idea GENIALE
L'Alzheimer è una malattia molto diffusa e studiata da anni ma che rimane ancora misteriosa e sconosciuta per molti aspetti: è una patologia neurodegenerativa che colpisce gli adulti in un età molto variabile. Si manifesta in principio con perdite di memoria e successivamente con difficoltà nel riconoscimento delle persone. Nelle fasi ultime della malattia può decadere anche la capacità di deglutizione.
L'esperienza vissuta in prima persona dalla dodicenne Emma Yang l'ha portata a realizzare una applicazione per smartphone che potrebbe migliorare la qualità della vita dei malati di Alzheimer e quella dei parenti più stretti che assistono la persone colpite.
Ecco di cosa si tratta.
via okayhuman.com
L'applicazione si chiama Timeless ed è uno strumento che aiuta le persone con l'Alzheimer a ricordare i volti delle persone, date di eventi e le azioni appena compiute.
Emma ha conosciuto la malattia quando la nonna ne è rimasta colpita: la sua famiglia vive a New York mentre l'anziana donna a Hong Kong e la distanza ha reso ancora più traumatico assistere alla progressione della malattia. La nonna ha iniziato prima a confondere l'età della nipote, a dimenticare il compleanno del figlio e infine a non riconoscere più i parenti. Chiamava la sua famiglia continuamente per ricordare cose di cui aveva già parlato poco prima.
Fu allora che Emma ha avuto l'idea di un'applicazione per smartphone.
Al mondo sono 44 milioni le persone affette da Alzheimer ma terapie curative ancora non sono state scoperte.
Il funzionamento dell'app è molto semplice, si basa sulla tecnologia del riconoscimento facciale intelligente: basta scattare una foto al volto di una persona e questa viene comparata con un database di immagini caricato precedentemente nel telefono.
In questo modo i malati di Alzheimer possono ricordare facilmente l'identità di un familiare.
Un altro aspetto prezioso dell'applicazione è la possibilità di aggiornamento: le persone possono inviare fotografie al familiare, anche non in primo piano, delle loro attività stando sicuri che sarà il programma a suggerire al paziente i nomi dei soggetti.
L'applicazione rende disponibile anche un controllo sulle attività del paziente.
Spesso gli anziani dimenticano di aver compiuto un'azione e la ripetono innumerevoli volte: nel caso in cui il paziente volesse chiamare un numero digitato già ripetutamente in passato, l'applicazione ricorda che la chiamata è stata effettuata di recente.
Grazie alla sua idea la giovane è convinta che in questo modo una malattia degenerativa come l'Alzheimer può essere vissuta più serenamente dal paziente stesso ma anche dalla famiglia. In questo modo gli anziani possono conservare un certo grado di indipendenza.
"La possibilità che la tecnologia possa aiutare mia nonna mia ha convinta a creare questa app, perché nonostante la malattia gli anziani con l'Alzheimer hanno ancora il diritto di vivere con serenità la vita e la vicinanza della famiglia".