Cosa accadrebbe a noi e alla Terra se domani tutti smettessimo di mangiare carne?
Sempre più persone al giorno d'oggi decidono d'informarsi di più sulla propria alimentazione e di capire meglio cosa si cela dietro ai meccanismi di produzione di tutto quello che riempie gli scaffali dei supermercati. In particolare, grazie alla grande quantità di informazioni a cui abbiamo accesso, aumenta il numero di persone che decidono di intraprendere la via del vegetarianismo (o del veganismo), sia come scelta etica che come atto di riguardo verso la propria salute.
Alcuni studiosi, però, hanno provato a ipotizzare cose accadrebbe se l'opera di conversione degli adepti delle verdure riuscisse a trasformare tutti in vegetariani dall'oggi al domani. Si tratta di uno scenario naturalmente chimerico, ma che può offrire importanti spunti di riflessione.
via bbc.com
Ambiente e inquinamento.
Quando si parla d'inquinamento ambientale si tende a dimenticare quanto la sola industria alimentare mondiale sia responsabile di esso; si tratta di un terzo di tutti i gas serra derivati dalle attività umane. Nello specifico, con buona pace degli amanti della carne, le sostanze inquinanti dipendono in buona parte dalla filiera di sfruttamento degli allevamenti intensivi che alimentano l'industria della carne.
Gli studiosi del Oxford Martin School’s Future of Food Programme hanno provato a quantificare cosa accadrebbe, da questo punto di vista, se tutti smettessimo di mangiare questo alimento entro il 2050: le emissioni di gas inquinanti si ridurrebbero del 60% (del 70% se la conversione fosse vegana, anziché vegetariana) e a giovarne (in teoria) sarebbe la biodiversità della flora e della fauna che potrebbero riconquistare i terreni ora in uso per l'allevamento di animali da pascolo.
Riconversione dell'economia.
dominio pubblico
Se dal punto di vista ecologico a giovare di questa scelta sarebbe il mondo intero, da quello economico, invece, nascerebbero diversi problemi; il primo riguarda la riconversione dei terreni da pascolo in aree adatte alla coltivazione, un lavoro non facile a farsi come a dirsi; un altro aspetto da considerare sarebbe come impiegare le persone prima impegnate nell'intera filiera della carne: i posti di lavoro in questo settore scomparirebbero e in assenza di carriere alternative chiare si potrebbe provocare il collasso di intere industrie e città che si basano principalmente su questo tipo di commercio. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo, una virata economica di questo tipo potrebbe essere causa di scenari di povertà ancora più drastici di quelli a cui assistiamo già oggi.
Salute.
Un'improvvisa riduzione del consumo di carne su scala globale significherebbe anche abbassare la percentuale di persone alle prese con malattie cardiache, diabete e tumori, provocando così una riduzione della mortalità globale pari al 6-10%. A questo seguirebbe un imponente taglio dei costi relativi alle spese mediche che farebbe aumentare il PIL dei paesi del 2-3%.
Considerazioni conclusive.
In sostanza, immaginare un futuro in cui nessuno consumi più carne serve a capire sia i benefici che una dieta vegetariana può apportare al pianeta e ai suoi abitanti, sia a non dimenticare che se è giusto capire come smettere di autodistruggerci, è importante però farlo preparandoci a questa transizione in modo da non incappare in un tracollo economico da cui potremmo non riprenderci più. Tutto questo tenendo conto che ci sono luoghi nel mondo in cui il consumo di carne è fortemente legato alla cultura e alle possibilità pratica di sopravvivere in esso (ne è un esempio lo stile di vita delle popolazioni mongole). Le parole d'ordine dovrebbero essere collaborazione, organizzazione e rispetto.