I dispositivi elettronici sono davvero progettati per non durare a lungo?

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di Marco Renzi

08 Ottobre 2016

I dispositivi elettronici sono davvero progettati per non durare a lungo?

Quella dell'acquisto seriale è divenuta negli ultimi anni una pratica così diffusa da diventare una malattia soprattutto in ambito informatico. Le multinazionali infatti continuano a sfornare modelli di cellulari o computer a ritmi serratissimi, costringendo i "poveri" consumatori a dissanguarsi inseguendo quello più alla moda o più efficiente.

Il volume d'affari è enorme, perciò a qualcuno è sorto un dubbio: può essere che i nostri dispositivi siano espressamente progettati per rompersi?

NELIK/ISTOCK/THINKSTOCK

NELIK/ISTOCK/THINKSTOCK

L'azienda Square Trade, che vende piani di garanzia privati, ha pubblicato uno studio in cui evidenzia che un'altissima percentuale di computer portatili manifesta un malfunzionamento entro i primi tre anni di vita, in maggioranza dovuto a difetti e non ad eventi accidentali. L'azienda ha usato come campione 30.000 nuovi laptop acquistati da tutte le aziende del mercato, senza distinzione, appurando che le aziende ASUS e Toshiba mostravano i tassi di danneggiamento più bassi.

Altre ricerche analoghe hanno evidenziato più o meno lo stesso comportamento: The Local cita uno studio tedesco in cui si evidenzia che troppi apparecchi hanno batterie non sostituibili o sono avvolti in involucri incollati piuttosto che chiusi con le normali viti: al primo segno di cedimento, è più economico ricomprarli che cercare di ripararli.

Anche sul lato software esistono delle zone buie: i sistemi operativi e gli applicativi si aggiornano ad una velocità tale che dopo solo un anno molti cellulari o computer cominciano ad accusare lentezza; spesso poi, all'uscita di una nuova versione di un programma, le case produttrici non rendono più disponibile la versione precedente: il risultato è che il "vecchio" cellulare o computer non riesce a supportarla a dovere, e l'utente sente il bisogno di sostituirlo.

Insomma, non abbiamo prove certe per dire che i nostri dispositivi siano costruiti per rompersi, ma in tutto il mondo i sospetti sono molti e, cosa più triste, scoprire che sono fondati non ci stupirebbe poi così tanto.