9 leggi dell'Antica Roma che oggi farebbero venire la pelle d'oca
Le leggi che ogni Paese presenta al suo interno oggigiorno derivano in qualche misura da quelle imposte nell'Antica e gloriosa Roma... ma fortunatamente non tutte si sono tramandate di generazione in generazione!
Vi proponiamo una selezione di 9 tra le leggi più bizzarre e strane che vigevano tra i romani: alcune sembrano andare contro i comportamenti più naturali che adottiamo al giorno d'oggi, altre sono addirittura bandite dalle costituzioni di tutto il mondo odierno!
1. Guai a chi vestiva di viola!
Nella Roma repubblicana solo i generali potevano vestirsi con tuniche di color porpora, colore associato ad una carica importante. Di conseguenza consoli, senatori, magistrati e cittadini potevano apporre sui propri abiti delle fasce viola, ma esse dovevano essere spesse tanto quanto la loro importanza nella società! Inoltre, dal IV secolo, addirittura solo l'imperatore poteva indossare abiti viola.
2. Restrizioni riguardo il lusso e le spese inutili
Nell'antica Roma si era espressa la volontà di evitare gli sprechi derivanti dal lusso con l'emanazione delle Leges Sumptuariae, Cibaria, Luxuria e Opia, un insieme di precetti che imponevano limitazioni riguardo lusso e ostentazione. Queste leggi, dunque, conducevano i cittadini più ricchi a limitarsi quando si trovavano in presenza di sontuosi banchetti e a non sperperare soldi in perle, troppi ornamenti e gioielli d'oro, mentre fomentavano il consumo di frutta e verdura.
3. Vietato piangere ai funerali!
Era abitudine nell'Antica Roma, oltre seppellire i morti lontano dai luoghi abitati dai cittadini, anche non piangere nel corso di un funerale se si era parente del defunto. Per onorare la persona venuta a mancare venivano chiamate e pagate le donne che di mestiere piangevano al posto dei parenti, solo così il defunto poteva dirigersi verso l'al di là in grazia degli dei.
4. Il pater poteva uccidere i propri figli.
Il pater familias era tenuto ed esercitare la patria potestas su tutti i membri della famiglia e della proprietà, compresi gli schiavi. Tutti erano soggetti alla sua volontà e la sua parola era assoluta e definitiva, quindi poteva decidere i matrimoni, l'emancipazione dei figli e la vita e la morte di tutti i membri.
5. Ecco l'orrenda fine che faceva chi uccideva il proprio padre...
Se il pater familias veniva ucciso da uno dei suoi figli o da una delle persone della sua famiglia, l'assassino andava incontro ad una pena atroce. Veniva chiuso in un grande sacco insieme ad un serpente (che simboleggiava il parricidio), una scimmia (considerato l'animale caricatura dell'uomo), un gallo (che si credeva in grado di affrontare un leone) e un cane (considerato un animale sudicio dai romani). Gettato in mare, l'uomo non aveva via di scampo, torturato dagli animali e lasciato marcire nelle profondità marine, con i suoi resti mischiati a quelli degli animali.
6. Il suicidio, modo dignitoso di morire.
Se si era malati o se si era forzati dai poteri decisionali, i romani potevano ricorrere al suicidio per porre fine alla propria esistenza in modo dignitoso, trovando la forza per un ultimo atto di coraggio.
7. Il padre poteva vendere i propri figli... fino a 3 volte!
Il pater familias poteva anche vendere i propri figli come schiavi, per pagare qualche debito o per assicurarsi un affare. In realtà spesso la vendita era solo temporanea perché il bambino veniva restituito alla sua vera famiglia dopo un periodo di tempo. Comunque il padre di famiglia poteva vendere ogni suo figlio per un massimo di 3 volte!
8. Periodo di prova per i matrimoni.
A Roma si potevano stipulare diversi tipi di matrimoni e uno di loro era quello che veniva formalizzato dalla convivenza, più precisamente dopo aver trascorso un anno nella stessa casa. Se si avevano dubbi riguardo il matrimonio, alla fine dell'anno la donna doveva uscire di casa e rimanere fuori per tre giorni, questo per riavviare il periodo di prova per un altro anno.
9. Un padre poteva uccidere la figlia che si era macchiata di adulterio.
Il pater familias poteva punire chiunque disonorasse la sua famiglia, quindi, qualora avesse scoperto che la figlia o la moglie fossero state infedeli, poteva decretarne la morte!