Bruce Lee aveva sempre un quaderno con sé: ecco cosa vi annotava sopra

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di Claudia Melucci

01 Novembre 2016

Bruce Lee aveva sempre un quaderno con sé: ecco cosa vi annotava sopra

Bruce Lee non è stato solo un abilissimo combattente di arti marziali, ma viene ricordato anche per essere stato un filosofo, attore, regista e produttore cinematografico. Probabilmente l'esser cresciuto nella China Town di New York gli ha fatto capire il modo per portare alla luce la cultura cinese, soprattutto quella legata allo sviluppo delle abilità fisiche e mentali, e addirittura renderla popolare in tutto il mondo. È grazie a lui che oggi le arti marziali risultano essere così diffuse in Occidente. 

Bruce aveva l'abitudine di portare con sé un piccolo quaderno su cui annotava frasi che lo aiutavano a rafforzare la mente e lo spirito. Queste note sono state recuperate solo a distanza di anni dalla sua morte misteriosa, ed oggi ve ne facciamo scoprire qualcuna. 

via vix.com

Bruce Lee nacque a San Francisco il 27 Novembre del 1940.

Bruce Lee nacque a San Francisco il 27 Novembre del 1940.

La sua breve vita si è divisa tra la città natale americana e quella di origine dei genitori, Hong Kong. Proprio qui visse fino all'età di 18 anni, per poi tornare nuovamente a San Francisco. 

Ha iniziato la carriera di attore nei film in cui veniva per lo più esaltata l'arte marziale, inserita all'interno di storie di criminali, rapimenti e affari tra orientali e occidentali. Fu il padre ad insegnargli le basi del Kung Fu, che poi continuò ad approfondire in maniera assidua da autodidatta

La morte di Bruce Lee è ancora avvolta nel mistero: una delle prime versioni fornite dal medico di fiducia imputavano il decesso ad una ipersensibilità nei confronti di un principio attivo contenuto in un antidolorifico da lui assunto. La tesi però non venne mai ufficialmente accettata. 

Su uno dei suoi quaderni sono segnati alcuni esercizi mentali che lui stesso eseguiva quotidianamente, per rafforzare la mente e lo spirito.

Su uno dei suoi quaderni sono segnati alcuni esercizi mentali che lui stesso eseguiva quotidianamente, per rafforzare la mente e lo spirito.

Sulla pagina a destra in alto si legge: "Forza di volontà: riconoscendo che la forza di volontà è la corte suprema di tutti gli scomparti della mente, io lo ripeterò ogni giorno, quando vorrò raggiungere un qualsiasi obiettivo. E farò del convertire la mia volontà in azione un'abitudine giornaliera."

"Emozione: realizzando che le mie emozioni sono sia positive che negative, formerò un'abitudine giornaliera che mi incoraggerà nello sviluppo delle emozioni positive e mi aiuterà a trasformare quelle negative in qualcosa di utile". 

Bruce Lee aveva sempre un quaderno con sé: ecco cosa vi annotava sopra - 3

"Ragione: realizzando che le mie emozioni sia positive che negative possono essere pericolose se non sono controllate e guidate da un fine desiderabile, sottometterò tutti i miei desideri, scopi e obiettivi al mio potere di razionalità e sarò guidato da esso nel dare espressioni ai miei desideri."

"Immaginazione: riconoscendo il mio bisogno di fare dei piani, idee per ottenere i miei desideri, svilupperò la mia immaginazione e la userò giornalmente per formare i miei piani."

"Memoria: riconoscendo il valore di una memoria attiva, incoraggerò la mia ad essere tale, avendo cura di imprimere chiaramente nella mente ogni pensiero che vorrò richiamare in futuro, associando a questi pensieri altri oggetti che mi passano spesso per la testa". 

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"Subconscio: riconoscendo l'influenza del mio subconscio sulla mia forza di volontà, tenterò di sottomettere ad essa una definita immagine dello scopo principale della vita e di tutti quelli minori. Devo avere costantemente questa immagine in testa prima che intervenga il mio subconscio, e lo devo fare ripetutamente ogni giorno. 

"Coscienza: riconoscendo che le mie emozioni spesso sono errate per l'eccessivo entusiasmo e la mia ragione spesso manca dei sentimenti giusti per farmi essere in grado di combinare la giustizia con la misericordia, incoraggerò la mia coscienza a guidarmi per capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma non metterò mai da parte il suo verdetto a prescindere da quale potrebbe essere il costo di metterlo in pratica".