Una lotteria di 100 persone per spartire il deserto: ecco come nacque la città di Tel Aviv
Tra il 1904 e i 1914 si verificò la cosiddetta Seconda Aliyah, ossia la seconda e più significativa ondata migratoria di ebrei che fuggivano dal crescente antisemitismo russo che sfociò nei pogrom, i massacri che li prendevano di mira, e li costrinse a vivere nella cosiddetta Zona di residenza. In quei dieci anni, circa 40.000 persone di fede ebraica giunsero in Palestina alla ricerca di una vita migliore e di quella che loro considerano la Terra Promessa. Su quella terra iniziarono a costruire villaggi finché, nel 1906, un gruppo di loro decise di trovare un luogo in cui costruire "un centro urbano ebraico in un ambiente salutare, pianificato secondo le regole dell'igiene moderna".
Sulla base di questo desiderio nel 1906 i residenti della zona di Jaffa, guidati da Akiva Aryeh Weiss, fondarono una società chiamata Ahuzat Bayit.
Per aggirare le leggi turche che impedivano agli ebrei di acquisire terre, i primi sessanta lotti di terreno vennero acquistati da un ebreo di cittadinanza olandese, certo Jacobus Kann.
Tre anni dopo Weiss presidiò a quella che fu una vera e propria lotteria per l'assegnazione dei lotti acquistati a 66 famiglie di ebrei.
Foto del giorno in cui venne fondata Tel Aviv
Questa foto, dunque, testimonia il curioso modo e il giorno esatto in cui venne fondata quella che sarebbe divenuta la città di Tel Aviv: era l'11 aprile del 1909.