Estrarre energia dal magma: ecco l'incredibile progetto islandese per abbandonare le fonti fossili
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Una fonte energetica alternativa a quella fossile risiede nel sottosuolo terrestre: qui l'energia viene estratta dalle sorgenti di calore create dal processo di decadimento nucleare di elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il potassio, che sono presenti naturalmente all'interno della Terra.
L'Islanda intende portare l'estrazione di energia geotermica ad un livello superiore, sfruttando direttamente il calore del magma liquido e non quello dei vapori terrestri, grazie ad un foro di ben 5 km di profondità.
via newscientist.com
L'Islanda è un territorio di recente formazione estremamente vulcanico: nei suoi pressi la crosta terrestre è più sottile di qualsiasi altro punto.
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In Islanda la superficie è molto più vicina al calore della roccia fusa al di sotto della crosta, per questo il territorio è ricco di sorgenti geotermali di acqua calda che fuoriesce in superficie.
Di tutte queste caratteristiche territoriali l'Islanda ne ha fatto un punto di partenza per tentare qualcosa di innovativo: raccogliere energia dal calore del magma liquido.
La nazione ha progettato l'estrazione del calore attraverso un foro di 5 km che condurrà a temperature comprese tra i 400°C e i 1000°C: in questo modo si potrà produrre dieci volte più energia rispetto a qualsiasi tipo di fonte geotermica.
L'Iceland Deep Drilling Projecy inizierà in punto situato a sud-est della penisola, dove il calore trasuda dalla congiunzione di due placche tettoniche.
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Finora le estrazione geotermiche hanno eseguito perforazioni nelle rocce del sottosuolo, mai in un sistema di fluidi come il magma. I ricercatori che lavorano al progetto sperano di trovare una sorta di "vapore supercritico" generato dal magma, che contiene più energia di qualsiasi altro gas o liquido.
Da questo vapore possono essere prodotti potenzialmente 50 MegaWatt di energia, rispetto ai miseri 5 mW ottenuti dalle tecniche geotermiche tradizionali. Tutto questo significa poter alimentare 50.000 case grazie all'estrazione in un solo punto "super-caldo".
Le aspettative del progetto sono molto alte in quanto l'energia geotermica supercritica può essere prodotta laddove giacciono vulcani giovani e attivi. Il progetto iniziato nel 2009 ha già dato risultati molto soddisfacenti con la produzione di 30MW attraverso un foro di soli 2 km. L'obiettivo stavolta è di andare più a fondo nella crosta terrestre.