Cosa c'è nell'aldilà? Ecco come le principali religioni immaginano il Paradiso
Al mondo ci sono molte religioni ma c'è un aspetto che le accomuna tutte: l'esistenza di un luogo in cui le anime che in vita hanno avuto una condotta esemplare possono finalmente godere di una profonda pace interiore. Ogni cultura lo raffigura e lo chiama diversamente ed è interessante analizzarlo per capire cosa si aspettano alcune popolazioni dopo la morte, almeno per coloro che si sono comportati bene e che hanno osservato a pieno la religione.
via nevsedoma.com.ua
Mitologia greca e romana
Secondo la mitologia classica i Campi Elisi, anche identificati come Isole Fortunate, erano il luogo in cui avrebbero dimorato dopo la morte le anime adorate dagli dei. L'Odissea Omero ce ne fornisce una descrizione: un posto mai toccato da neve, pioggia o freddo, ma rinfrescato costantemente da soffi di zefiro mandati da Oceano. I Campi Elisi vengo raffigurati come immense distese ricoperte di fiori profumati.
Mitologia slava
Per la mitologia slava il luogo in cui si recano le anime buone dopo la morte è l'Irij: viene descritto come un paese costruito su un mare caldo, abitato da serpenti e uccelli. In un punto è collocato un alto albero sulla cui cima trascorrono il tempo le anime insieme ad altre creature. Durante la stagione invernale gli animali emigrano per poi tornare l'estate successiva.
Mitologia Armena
Il Drachten è il paradiso immaginato nella mitologia armena: appare molto simile ad un giardino dell'Eden in cresce un albero altissimo, simbolo della verità assoluta.
Alla nascita di ogni essere umano, lo spirito della Morte Ghor scrive il destino sulla fronte. Nel corso della vita Ghor annota tutti i peccati e le cattive azioni commesse. Il giorno del giudizio gli uomini si trovano a camminare su ponte che li condurrà all'inferno attraverso una caduta, oppure verso il Drachten.
Mitologia scandinava
Per gli scandinavi Valhalla è il palazzo in cui vivono tutti i soldati morti gloriosamente in battaglia. Secondo la tradizione la residenza è costruita con gli scudi e con le lance dei combattenti più valorosi.
Ogni giorno trascorso in questo posto mitico, i soldati si allenano per farsi trovare pronti il giorno della più grandi battaglia di tutti i tempi, quella con i Giganti. Alla sera, tutti i combattenti morti nelle simulazioni resuscitano, le ferite si rimarginano e si festeggia nelle sale del palazzo mangiando cinghiale e bevendo idromele.
Mitologia egizia
Per gli egizi la vita ultraterrena era molto simile a quella condotta dagli esseri umani, soltanto senza alcuna difficoltà. Era un paradiso rurale in cui si continuavano a coltivare campi ed allevare animali, ai quali gli dei donavano la fertilità. La felicità del defunto dipendeva dalla cura con cui i parenti lo preparavano alla vita dopo la morte: nella tomba doveva essere messo tutto il necessario come il libro per esorcizzare le creature maligne, e delle statuine che avrebbero preso vita e sostituito il defunto nel lavoro agricolo quando si fosse stancato.
Cristianesimo
Secondo la Bibbia il Giardino dell'Eden è il luogo in cui avrebbe vissuto la stirpe umana se Adamo ed Eva non fossero stati cacciati per aver commesso il peccato originale. Si presenta come un parco curato in cui abbondano frutti e vi sono piantati alberi di ogni tipo. A causa del morso alla mela offerta dal serpente, l'uomo sarebbe stato privato dell'immortalità e sarebbe stato condannato a vivere tra dolori e fatiche. Dio avrebbe dunque messo un cherubino a far la guardia al cancello di entrata nel Giardino.
Cristianesimo, Nuovo testamento
Dopo l'espulsione dell'uomo dal giardino, si è configurato un nuovo paradiso accessibile agli uomini solo dopo la morte: l'ingresso è consentito a coloro che risultano essere privi di colpe e di peccati e segue la riconoscenza da parte dell'essere umano della misericordia di Dio e della debolezza dell'uomo. In questo luogo situato nell'alto dei cieli la vita continua eterna, priva di sofferenze e dispiaceri, in uno stato di perenne beatitudine.
Islamismo
Secondo la religione islamica le anime dei defunti permangono nelle tombe fino al giorno della resurrezione, fissato da Dio nel Giorno del Giudizio. Due angeli esaminano l'anima peccatrice per verificare la presenza di tutti i requisiti per accedere al Jannah, il paradiso islamico. Questo luogo si presenta come un giardino costruito in piani, a seconda dei diversi gradi di bontà. Qui si potrà godere di bevande fresche, vestiti di lusso e l'eterna giovinezza. La beatitudine massima si raggiunge con la visione di Dio.
Buddismo
In questa religione il paradiso è chiamato Sukhavati, che significa "terra pura della grande felicità". Qui tutti gli edifici sono realizzati in oro, argento, pietre preziose e coralli. In generale i buddisti credono nella trasmigrazione dell'anima dopo la morte, che indicano con il termine "samsara". La permanenza del Sukhavati non è eterna bensì momentanea: l'anima torna in Terra e si presenta nel corpo di un'altra creatura vivente. Soltanto dopo una lunghissima serie di trasmigrazioni l'anima smette di reincarnarsi e raggiunge il Nirvana, uno stato perenne di benessere interiore.