L'esercito di Roma: ecco alcune curiosità sulle invincibili legioni

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di Claudia Melucci

19 Novembre 2016

L'esercito di Roma: ecco alcune curiosità sulle invincibili legioni

La legione era l'unità di base dell'esercito militare romano: fin dalle origini venivano reclutati uomini inesperti, che sospendevano momentaneamente la propria attività per dedicarsi all'addestramento. Inizialmente Roma contava una sola legione il cui compito era quello di sorvegliare i confini della città, ma con l'espansione dell'Impero e le innumerevoli guerre e battaglie condotte, il sistema militare andò articolandosi man mano. Il numero massimo di legioni si avrà alla fine della guerra civile tra Cesare e Pompeo, con più di 70 unità (ovvero circa mezzo milione di soldati). 

Ma ci sono ancora molti aspetti curiosi sulla storia di questo esercito che riuscì a dominare il mondo per 1000 anni. Eccone alcuni...

via grognards2011.it

1. Il termine legione deriva da "legio" che a sua volta è formato dal verbo "legere", il cui significato è raccogliere insieme. La legione dunque era l'insieme degli uomini atti al combattimento.

1. Il termine legione deriva da "legio" che a sua volta è formato dal verbo "legere", il cui significato è raccogliere insieme. La legione dunque era l'insieme degli uomini atti al combattimento.

2. Secondo la storia fu Caio Mario a dare una forma professionale all'esercito romano.

2. Secondo la storia fu Caio Mario a dare una forma professionale all'esercito romano.

Caio Mario strutturò in questo modo l'esercito: ogni legione era formata da 6000 uomini, ripartiti in dieci Coorti ognuna composta da 600 soldati. Ogni Coorte era divisa in tre manipoli, a sua volta suddivisi in due Centurie. 

Tutte le divisioni avevano lo stesso armamento: due giavellotti, un elmo di bronzo, una spada e un grande scudo. In questo modo Caio Mario rese l'esercito militare una macchina da guerra imbattibile. 

3. Sempre alle innovazioni di Caio Mario si deve la comparsa dell'Aquila come simbolo delle legioni. Ogni legione poi aveva un proprio stemma, come il cinghiale e la lupa con i gemelli.

3. Sempre alle innovazioni di Caio Mario si deve la comparsa dell'Aquila come simbolo delle legioni. Ogni legione poi aveva un proprio stemma, come il cinghiale e la lupa con i gemelli.

4. Molti lavoratori e nullatenenti si arruolavano non per lo stipendio militare, che era molto basso, ma per l'assegnazione finale delle terre. In questo modo i veterani divenivano piccoli possidenti.

4. Molti lavoratori e nullatenenti si arruolavano non per lo stipendio militare, che era molto basso, ma per l'assegnazione finale delle terre. In questo modo i veterani divenivano piccoli possidenti.

5. I soldati erano addestrati per percorrere 30 km in 5 ore con addosso un equipaggiamento di 35 kg. Aumentando il passo erano in grado di arrivare anche a 35 km impiegando lo stesso tempo.

5. I soldati erano addestrati per percorrere 30 km in 5 ore con addosso un equipaggiamento di 35 kg. Aumentando il passo erano in grado di arrivare anche a 35 km impiegando lo stesso tempo.

6. Agli allestimenti dei campi i soldati partecipavano con indosso l'armatura completa. Le vie di accesso erano strutturare per consentire un assembramento veloce in caso di attacco.

6. Agli allestimenti dei campi i soldati partecipavano con indosso l'armatura completa. Le vie di accesso erano strutturare per consentire un assembramento veloce in caso di attacco.

7. L'esercito romano era formidabile nella difesa ma con il tempo mostrò di essere invincibile anche in fase di assedio: alcuni marchingegni usati richiedevano 100 uomini per essere manovrati.

7. L'esercito romano era formidabile nella difesa ma con il tempo mostrò di essere invincibile anche in fase di assedio: alcuni marchingegni usati richiedevano 100 uomini per essere manovrati.

Una delle più usate macchine di assedio era l'Elepoli, una torre mobile alta fino a 50 metri, costruita con tralicci in legno e ricoperta di pelli ed altri materiali ignifughi. All'interno alloggiavano uomini pronti all'attacco, arieti e macchine da lancio. La struttura veniva trainata da buoi o dagli schiavi. Da una delle sue pareti calava un ponte levatoio che permetteva di raggiungere l'interno delle città fortificate. 

8. La giornata del legionario iniziava prima dell'alba, con una colazione a base di pane e cereali, accompagnati con vino o birra.

8. La giornata del legionario iniziava prima dell'alba, con una colazione a base di pane e cereali, accompagnati con vino o birra.

Dopo la colazione vi era l'adunata in cui venivano assegnati i compiti: gli incarichi da svolgere erano molti, dalla guardia del castrum, all'assistenza ai malati, dalla pulizia delle latrine al servizio di scorta del prefetto. Chi non riceveva incarichi particolari marciava e seguiva un allenamento per poi dedicarsi alla manutenzione della fortificazione del campo. 

9. L'allenamento di chi non aveva ricevuto incarichi particolari era molto intenso ed estenuante.

9. L'allenamento di chi non aveva ricevuto incarichi particolari era molto intenso ed estenuante.

Si iniziava con con un intenso programma di esercizi fisici per poi passare alla simulazione di combattimenti con armi di legno: i nemici erano sostituiti da delle travi di legno su cui venivano scagliate le armi. Non veniva poi escluso il ripasso delle manovre per la formazione delle complesse strutture di attacco. 

10. La giornata finiva all'imbrunire con la preparazione della cena.

10. La giornata finiva all'imbrunire con la preparazione della cena.

La preparazione del pasto era eseguita dagli stessi soldati: la cena non era molto diversa dalla colazione, ma se disponibile veniva aggiunta la carne, bovina o suina. Successivamente si poteva godere di qualche attimo di svago prima di coricarsi a letto, costituito da un giaciglio a terra o da letti a castello.  

L'esercito romano e la sua strategica struttura ha permesso a Roma di fondare uno dei più complessi e duraturi Imperi della Storia. La ricostruzione di tutti gli schieramenti, le suddivisione e i ruoli delle singole divisioni è tutt'ora un'impresa non completamente realizzata, spesso a causa della mancanza di reperti storici.