Quando la Cina sterminò i passeri: ecco uno dei peggiori disastri ambientali della storia
Chi l’avrebbe detto che un giorno una parte del mondo, in particolare la Cina, potesse pensare di eliminare alcune piuttosto innocue forme animali come mosche e passeri?
Ebbene è proprio ciò che accadde dal 1958 al 1962, quando Mao Zedong organizzò la famosa “Campagna di eliminazione dei quattro flagelli”, incarnati da ratti, mosche, zanzare e soprattutto passeri. Ma perché mai questa assurda decisione e cosa comportò per il popolo cinese? Ripercorriamo insieme una pagina fondamentale della Storia del Novecento…
via mnn.com
“Creature dannate. Criminali per centinaia di anni. Oggi sarà il giorno in cui la pagherete” (poesia contro i passeri cinese)
La lotta voluta da Mao Zedong contro i “quattro flagelli” voleva essere una campagna di igiene su vasta scala, volendo sterminare fino all’ultimo esemplare tutti gli appartenenti alle quattro specie, con particolare attenzione ai passeri.
“Sterminate i quattro flagelli!”, così recitava una locandina del 1958, disegnata da Ding Hao.
Il più grande problema legato all’attività dei passeri era il fatto che questi uccelli erano ghiotti di semi di grano. Ogni passero consumava in media 4,5 kg di grano ogni anno quindi il ragionamento era semplice: più passeri sarebbero stati uccisi, più grano sarebbe stato risparmiato per nutrire il popolo cinese!
Terribile carestia
Scarseggiando il cibo, il popolo fu vinto più che dal ragionamento, dalla fame! Per sterminare in particolar modo i passeri i contadini dovevano far rumore per impedire agli uccelli di appollaiarsi sugli alberi, forzandoli a volare e a stramazzare al suolo per lo sfinimento. In quegli anni vennero distrutti nidi e uova, uccisi i pulcini, arrivando a contare 8 milioni tra passeri ed altri uccelli sterminati, portando alla quasi scomparsa degli uccelli in Cina!
Il “biglietto della carestia”
Nel 1927 iniziò a circolare il “biglietto della carestia”, un foglio che veniva distribuito tra i cinesi di Shanghai dal Partito Comunista durante un periodo di fame collettiva. I biglietti affermavano che i responsabili del fatto che il cibo scarseggiava erano gli inglesi.
Mao voleva condurre la Cina dentro l’era industriale, ma a quale prezzo?
A seguito della scarsità di cibo, molte furono le vittime, che morirono letteralmente di fame. Ecco infatti in foto un uomo con ai suoi piedi la moglie e madre dei due bambini accanto a lei che stava per morire.
I target della produttività vennero imposti (ma raramente raggiunti)
Ecco Mao Zedong, il secondo da sinistra, in visita presso dei lavoratori di una fattoria, mentre si congratulava con loro per l'operato all’istituto di agricoltura a Zhejiang, in questa foto datata 9 febbraio 1958.
La Cina sarebbe rifiorita…
Ecco immagini tipiche dell’epoca che venivano fatte circolare per mostrare il roseo futuro che attendeva i contadini ed i villaggi rurali cinesi, sempre nel 1958.
Che la guerra agli uccelli abbia inizio!
La lotta contro i passeri venne annunciata e sostenuta in ogni modo, partendo dai principali mezzi di comunicazione di massa, come i giornali, fino alle locandine in giro per strada. Una cosa era certa, tutte le locandine per strada riportavano “Lunga vita a Mao!”
Non venivano risparmiati neanche i bambini…
Anche loro dovevano combattere ed uccidere quei poveri animali, questo per il bene della Cina (questo poster risale al 1961)
Anche un gioco contro i quattro flagelli!
Con quasi i tre quarti della popolazione cinese incapace di leggere e scrivere, per poter comunicare il messaggio in modo chiaro ed efficace Mao mise in commercio anche un gioco, ideato appositamente per promuovere la campagna contro i quattro animali!