Mise su una setta che maltrattava bambini ma non fece un giorno di carcere: l'assurda storia de 'La Famiglia'

di Giulia Bertoni

19 Dicembre 2016

Mise su una setta che maltrattava bambini ma non fece un giorno di carcere: l'assurda storia de 'La Famiglia'

Anne Hamilton-Byrne era una bellissima donna dai capelli biondi, amava indossare perle e profumi costosi, sapeva suonare l'arpa e cantava come soprano. Oltre a questo, però, è stata anche la fondatrice di una setta spirituale che dagli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta portò avanti una serie di attività controverse e nella quale Anne era considerata la leader e la reincarnazione di Gesù. Scopriamo la storia di una donna che per quasi trent'anni riuscì a portare avanti i propri piani senza che nessuno se ne accorgesse e con il coinvolgimento di un numero impressionante di persone.

Immagini: The Guardian

Byrne può essere considerata una delle rare donne ad aver creato un culto intorno alla propria persona.

Byrne può essere considerata una delle rare donne ad aver creato un culto intorno alla propria persona.

The Guardian

Per più di vent'anni, Anne e il marito Bill riuscirono a tenere in piedi quella che viene chiamata 'La famiglia' (The Family), una setta spirituale che ruotava attorno alla figura di Anne, con base nella remota campagna di Melbourne e nascosta alla conoscenza dei più. La Famiglia basava i propri principi su un mix di credenze cristiane e induiste e imponeva lo studio di varie scritture sacre. Il suo motto era "non visti, non sentiti, non conosciuti".

Il carisma di Anne attira nella sua cerchia diverse persone.

Il carisma di Anne attira nella sua cerchia diverse persone.

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Coloro che la conobbero concordano nel dire che Anne era una donna che riusciva ad ammaliare le persone solo col proprio sguardo. Grazie a questa sua capacità, essa riuscì a reclutare nella propria setta diverse persone di famiglia benestante, con almeno un quarto di loro attive nel settore medico e legale. Attraverso queste sue conoscenze, a Bill e Anne fu possibile nel corso del tempo, adottare illegalmente 28 bambini fra orfani e figli di donne non sposate: una volta all'interno della Famiglia, ad essi veniva detto che Anne era la loro madre biologica, veniva dato loro un nuovo nome e molti venivano vestiti e acconciati alla stessa maniera, inclusi i capelli che venivano tagliati a caschetto e tinti di biondo.

Cosa accadeva all'interno della setta?

Cosa accadeva all'interno della setta?

The Guardian

Stando a quanto raccontato da alcuni ex membri della setta, tra cui soprattutto la figlia adottiva Sarah, si è scoperto che la Famiglia era un luogo in cui i bambini venivano educati all'idolatria della figura di Anne (le cui foto venivano distribuite per essere poste sugli altarini per la preghiera), e nel quale si consumavano violenze psicologiche e fisiche. Oltre a dover seguire tutta una serie di rigide regole e a non poter uscire mai dai confini della proprietà, è stato infatti rivelato che questi bambini venivano sottoposti a "esperimenti" che avrebbero dovuti renderli in grado di guidare la Famiglia quando Anne non ci sarebbe stata più e dopo l'olocausto in Terra da lei previsto. Questi esperimenti includevano l'utilizzo di dosi massicce di LSD (anche sugli adulti) e altri allucinogeni, principalmente durante i riti d'iniziazione.
I bambini erano inoltre tenuti a bada con il Valium e sottoposti a maltrattamenti fisici per la minima inezia come percosse e digiuni, a volte perpetrati da Byrne stessa ma più spesso lasciati nelle mani dei numerosi zii e zie presenti all'interno della proprietà. 

The Guardian

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Molto di quello che sappiamo oggi su quello che accadeva all'interno della setta è dovuto al libro scritto dalla figlia Sarah e dalle interviste rilasciate da alcuni ex membri che hanno deciso di denunciare.

The Guardian

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Sarah Moore

Sarah Moore

Come si scoprì l'esistenza della Famiglia?

Come si scoprì l'esistenza della Famiglia?

John Woudstra

Nel 1987 Anne espulse dalla setta la figlia Sarah a causa del suo comportamento ribelle. Fu grazie a Sarah, che denunciò tutto alla polizia, che fu possibile venire a conoscenza della Famiglia, smantellare la proprietà su cui sorgeva e ridare la libertà ai bambini cresciuti lì. Purtroppo però Anne e il marito riuscirono a uscire dal paese e rimasero latitanti per ben sei anni, finché furono rintracciati negli USA nel 1993 ed estradati in Australia dove vennero sottoposti a processo. Incredibilmente, Anne e gli altri membri furono trovati colpevoli solo del reato di estorsione e la donna non venne mai condannata alla reclusione. Tutto ciò che fu obbligata a fare fu pagare una multa di 5.000 dollari. 
È stato stimato che nel corso degli anni, grazie alle donazioni che riusciva a farsi intestare, Byrne era riuscita a mettere su un patrimonio di circa 50 milioni di dollari. Solo in seguito alcuni ex membri trovarono il coraggio di chiedere un risarcimento per i traumi subiti durante quegli anni di prigionia inconsapevole. A molti altri non riuscì, anzi, alcuni di loro si tolsero la vita. Ora un documentario omonimo racconta questa vicenda nel tentativo di regalare un minimo di giustizia a chi subì quelle violenze senza veder riconosciuta la colpevolezza di Anne Hamilton-Byrne. La donna, ora ultranovantenne, vive ricoverata in una clinica australiana e risulta affetta da demenza.