Entriamo insieme a Masdar City, la città del futuro che si auto alimenta e non inquina
Immaginate una città del futuro, capace di alimentarsi da sé e di abbattere notevolmente la produzione di rifiuti. Beh, sembra un progetto irrealizzabile e invece, negli Emirati Arabi, a pochi chilometri da Abu Dhabi, è stata progettata e concepita la prima città "carbon neutral": Masdar City.
La "Città sorgente", questa la traduzione del nome attribuitole, vede l’intero progetto a carico dello studio di progettazione architettonica Foster and Partners. Ma scopriamo di più riguardo quello che potrebbe diventare l'habitat umano dove potremmo andare tutti a vivere, un giorno...
via thedesigninspiration.com
Masdar City è stata pensata come una fonte di energie alternative che permettono alla città di auto-alimentarsi.
Con un preventivo di budget di circa 22 miliardi di dollari l’Abu Dhabi Future Energy Company ha finanziato il progetto!
La città è stata collocata nel deserto, coprendo una superficie di circa 6 chilometri quadrati.
Masdar City è stata pianificata per circa 50.000 abitanti secondo i più innovativi principi tecnologici di ecosostenibilità.
Si sviluppa su un quadrato perfetto, rialzato su una piattaforma destinata alle infrastrutture cittadine.
La città è circondata da una cinta muraria che impedisce l’accesso di qualsiasi mezzo di trasporto esterno alla città stessa.
La città è orientata secondo gli assi nord–est e sud–ovest, questo per consentire lo sfruttamento della ventilazione naturale.
L’energia solare fornisce circa l'80% dell’energia elettrica necessaria a sostentare la città...
... essa proviene per la maggior parte da una centrale fotovoltaica di 21 ettari, poco fuori il perimetro della città.
Anche i tetti delle abitazioni sono integrati con pannelli fotovoltaici, questo per aumentare la produzione elettrica.
Si è pensato anche di desalinizzare l’acqua delle falde sotterranee, rendendola potabile con l’aiuto dell’energia solare.
E anche la produzione dei rifiuti è quasi ridotta a zero...
... infatti solo il 2% dei rifiuti andrà in discarica, mentre il resto sarà riciclato o impiegato come fertilizzante.
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