Individuata la proteina responsabile delle metastasi tumorali: ora un farmaco mirato potrebbe bloccarla

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di Claudia Melucci

26 Dicembre 2016

Individuata la proteina responsabile delle metastasi tumorali: ora un farmaco mirato potrebbe bloccarla

I tumori maligni si distinguono da quelli benigni per la capacità di provocare metastasi in altre parti del corpo: è proprio la diffusione del tumore ad innalzare i decessi fino al 90%, ed è un processo finora poco conosciuto nei confronti del quale non esiste terapia. 

Al momento grandi speranze sono riposte nello studio condotto dall'Istituto IRB (Istituto per la Ricerca nella Biomedicina) di Barcellona: i ricercatori spagnoli avrebbero individuato le cellule responsabili dell'estendersi del cancro agli altri organi e, con un farmaco sperimentato con successo nei topi, sarebbero riusciti ad inibirle. 

Sembra essere una proteina, denominata CD36, a stabilire se una cellula diverrà metastatica o meno.

Sembra essere una proteina, denominata CD36, a stabilire se una cellula diverrà metastatica o meno.

sigmalive.com

In assenza di tale proteina i tumori umani non sembrano poter provocare metastasi. L'importanza di conoscere a fondo tale componente è fondamentale: ciò permetterebbe ai ricercatori di colpire i tumori nel loro punto forte, ovvero il processo metastatico, evitando così la compromissione delle cellule sane degli altri organi. 

I ricercatori dell'IRB sono stati capaci di individuare un anticorpo capace di bloccare la proteina CD36.

I ricercatori dell'IRB sono stati capaci di individuare un anticorpo capace di bloccare la proteina CD36.

brasil.elpais.com

I risultati ottenuti dalle sperimentazioni eseguite sui topi sono stati stupefacenti: in tutte le cavie diagnosticate con un tumore, non si sono verificate le metastasi. In altri animali con delle metastasi già presenti, l'anticorpo ha portato alla loro scomparsa nel 20% dei casi. 

Lo studio dell'IRB non finisce qui: il gruppo di ricerca ha inoltre approfondito il ruolo dei grassi nello sviluppo di tumori, in particolare di quelli contenuti nell'olio di palma.

Lo studio dell'IRB non finisce qui: il gruppo di ricerca ha inoltre approfondito il ruolo dei grassi nello sviluppo di tumori, in particolare di quelli contenuti nell'olio di palma.

pixabay.com

Le cellule metastatiche utilizzano i grassi per sopravvivere, per questo i ricercatori si sono domandati quanto l'alimentazione possa influire sullo sviluppo di metastasi. 

Per rispondere hanno sottoposto alcuni topi ad un regime alimentare con un contenuto di grassi superiore del 15% rispetto alla norma: alle cavie sarebbero state poi inoculate cellule tumorali che hanno portato a fenomeni metastatici nell'80% dei casi. Se poi le cellule tumorali venivano trattare con l'acido palmitico (contenuto nell'olio di palma) i casi di metastasi erano ancora maggiori. 

Lo studio sembra fornire ulteriori indizi che relazionano l'insorgenza tumorale a determinati grassi assunti nella dieta alimentare. 

Ancora troppo presto per esultare: si tratta solo (per ora) di studi su animali e ci vorranno anni per renderla disponibile per gli esseri umani.

Ancora troppo presto per esultare: si tratta solo (per ora) di studi su animali e ci vorranno anni per renderla disponibile per gli esseri umani.

irbbarcelona.org

I ricercatori però non sminuiscono i loro risultati e ribadiscono l'importanza di aver individuato il modo di colpire il processo metastatico.

Lo stesso articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature si conclude con una nota positiva, esprimendo la speranza che questo loro traguardo possa dare un importante impulso alla ricerca sul cancro.