Una telecamera più piccola di un chicco di riso: ora la chirurgia raggiunge la massima precisione
Senza dubbio il XXI secolo è il secolo della miniaturizzazione: tutto ciò che ha a che fare la tecnologia ha subito un'evoluzione in termini di riduzione delle dimensioni. Siamo partiti dai cellulari che a malapena potevano essere trasportati a mano per arrivare a smartphone che si tengono comodamente nella tasca più piccola. Ma è in medicina che sicuramente sono stati raggiunti i traguardi più sensazionali, ed è proprio in questo ambito che la miniaturizzazione è sostenuta da motivazioni ben più importanti.
Il dispositivo dell'Istituto Tecnologico della Georgia si posiziona quasi al limite del possibile: una telecamera 3D più piccola di un chicco di riso. Ecco tutti i suoi vantaggi e le sue applicazioni.
via news.gatech.edu
In passato i dottori hanno sempre dovuto affrontare un limite non indifferente: quello di curare, o operare, una malattia pur non potendola vedere fisicamente.
Negli anni, fortunatamente, sempre più tecnologie hanno reso possibile visionare l'entità fisica della malattia, sia essa un tumore, una frattura, o un'arteria occlusa.
"Se sei un dottore, vorresti certamente vedere cosa accade nelle arterie e nel cuore, ma la maggior parte degli strumenti che si hanno oggi a disposizione offrono soltanto immagini a sezione trasversale di un corpo, come ad esempio le radiografie. Se hai un'arteria che è completamente bloccata hai bisogno di un sistema che ti suggerisca ciò che hai davanti. Hai bisogno di vedere il fronte, il retro e le pareti laterale. Questo tipo di informazioni non sono oggi disponibili", ha affermato il dottor Degertekin, professore all'Istituto della Georgia.
La telecamera realizzata dai ricercatori è in grado di viaggiare nel corpo umano e di offrire immagini 3D in tempo reale dall'intero del cuore, delle arterie e dai vasi periferici.
Questo dispositivo è di grande aiuto nella chirurgia cardiaca e consente ai pazienti che presentano arterie occluse di evitare i delicati e invasivi interventi chirurgici.
Ciò è possibile grazie ad una maggiore conoscenza del "danno" da operare che permette di profilare un intervento più specifico e mirato.
La telecamera è grande 1,4 millimetri: è un chip di silicone che fornisce immagini attraverso una tecnologia ad ultrasuoni.
L'alta frequenza a cui lavora il dispositivo consente di ottenere immagini estremamente dettagliate e nitide.
"La telecamera fornirà ai cardiologi l'equivalente di un terzo occhio all'interno del corpo del paziente, in modo da poter conoscere in modo approfondito l'entità dell'occlusione arteriosa", afferma ancora Degertekin.
La telecamera è dotata di un sistema di risparmio energetico: l'accensione può essere comandata dall'esterno, in modo da farla funzionare con soli 20 milliwatts di potenza.
Ora i ricercatori della Georgia sperano di portare avanti altri test per accelerare i tempi di approvazione da parte della FDA ed intraprendere una veloce commercializzazione del prodotto. La medicina ha bisogna di uno strumento così!