La madre lo aveva abbandonato per tornare nella tribù natia: dopo 20 anni lui la ritrova
La personalità di ognuno di noi è senza dubbio influenzata per grande parte dall'ambiente natio. Le tradizioni e le usanze del proprio luogo di origine giocano un ruolo importante nella formazione della persona. Il richiamo della propria casa, delle proprie radici, spesso non può essere messo a tacere. Non ci è riuscita Yarima, moglie e madre originaria di una tribù ancestrale dell'Amazzonia. Il distacco dalla sua terra e dalla famiglia è stato troppo traumatico, molto più sofferto dell'abbandono dei propri figli per tornare nel luogo natio. Questa è la sua storia...
via hrtwarming.com
La storia di Yarima inizia con l'incontro con Kenneth Good, allora studente di antropologia in viaggio nella remota giungla amazzonica.
Kenneth intraprese un viaggio nel territorio venezuelano per approfondire i suoi studi antropologici. Era il 1975 quando si imbatté nella tribù di Yarima, gli Yanomami. Affascinato da quel mondo così remoto e primordiale, il giovane tornò più volte nel villaggio della donna. Anni dopo Kenneth sposò Yarima con il suo consenso e quello di tutta la tribù.
Kenneth e Yarima si trasferirono in Pennsylvania, dove ebbero due gemelli.
A lungo la donna tentò di integrarsi nella movimentata vita americana, ma la sofferenza per aver abbandonato la sua terra si faceva ogni giorno più insopportabile. Alla fine Yarima decise di abbandonare Kenneth e i figli per tornare dagli Yanomami.
David, uno dei due figli, non si arrese mai all'idea di avere una madre viva e di non poterla vedere: nel 2011 iniziò a cercarla.
Poiché la tribù originaria della madre non aveva alcun contatto con il mondo civilizzato, David non era sicuro che fosse viva ma ciò non indebolì la sua determinazione. Si mise in viaggio verso il Venezuale dove, accompagnato da alcuni escursionisti, navigò il fiume Orinoco per raggiungere il villaggio.
Non era neanche certo che la donna l'avrebbe riconosciuto.
Alla fine, nonostante ora David non aveva nulla dell'aspetto di quel bambino che Yarima aveva lasciato, i due si riconobbero all'istante e la gioia di abbracciarsi cancellò qualsiasi rimorso e delusione.
Anche David rimase incantato dalla vita della tribù: tutto quello che avevano, le case, il cibo, gli strumenti, proveniva dalla loro terra ed era stato costruito a mano.
Intorno non c'erano città, non c'era tecnologia: vi era solo l'essenza umana e la semplicità dei rapporti.
David si innamorò degli Yanomami e dopo quel primo incontro tornò al villaggio più volte.
Ora è coinvolto in un progetto che porta il suo nome, "The Good Project": l'obiettivo è quello di evidenziare l'importanza di preservare queste antiche tribù che hanno molto da insegnare agli uomini civilizzati, più di quanto questi ultimi possano insegnare ai primi. Good ora viaggia in lungo e in largo per il mondo per raggiungere i villaggi più remoti e difendere a voce alta i loro diritti.
David non ha solo ritrovato la madre: ha conosciuto cosa vuol dire il vero attaccamento alla propria terra e alle origini.
David ha scoperto una realtà che non credeva possibile in questo mondo. Grazie alla semplicità della vita di questa tribù ha saputo eliminare dalla sua molti elementi non indispensabili, che gli procuravano solo stress e preoccupazioni.
Una storia quella di David e Yamira da cui tutti possiamo imparare qualcosa.