Pesticidi illegali ma comunque esportati: ecco il meccanismo che rende inutile qualsiasi legge
Nonostante la consolidata verità riguardo la tossicità dei pesticidi agricoli, tali prodotti non hanno conosciuto crisi e continuano a far ammalare migliaia di persone. C'è un fatto però di cui pochi sono al corrente e che aiuta a comprendere la reale utilità delle leggi che vietano l'utilizzo di questi veleni. Se in un paese vige una severa regolamentazione sui prodotti chimici usati in agricoltura, questa non tutela affatto i cittadini e li espone ugualmente al rischio di consumare cibo contaminato da sostanze nocive. Il motivo? Si chiama Circolo del Veleno...
via aljazeera.com
Negli ultimi anni i paesi sviluppati hanno promosso l'utilizzo dei pesticidi nei paesi più poveri: il risultato è stata una vera e propria intossicazione delle popolazioni e dell'ambiente.
Dal 2013 l'Agenzia di Protezione Ambientale americana ha mostrato come, nonostante il divieto di impiegare alcuni pesticidi sul territorio nazionale, gli stessi siano prodotti per essere esportati in altri paesi.
Usati nelle piantagioni di caffè, di frutta o di tè, questi pesticidi sono destinati a far ritorno in America come residuo sui cibi importati. Tutto ciò avviene in maniera totalmente incontrollata in quanto le analisi della FDA vengono effettuate solo sul 2% degli alimenti di importazione.
"L'ambiente non conosce confini: l'inquinamento della Cina arriva negli Stati Uniti e le radiazioni di Chernobyl hanno addirittura invaso l'Islanda"
Afferma questo il giornalista e co-autore del documentario "Il Circolo del Veleno: Pesticidi e Persone in un mondo arrabbiato", che denuncia l'ipocrisia della politica americana nei confronti dell'uso dei pesticidi in agricoltura. Se realmente tali prodotti sono pericolosi è ridicolo permetterne ed addirittura incoraggiarne la vendita all'estero: a maggior ragione se vengono poi acquistati alimenti in questi stessi paesi.
Ovviamente le leggi in vigore non sono state approvate senza cognizione di causa: sono anzi è una prova di quanto siano in realtà le lobby che direzionano le legislazioni che riguardano la coltivazione e la produzione di cibo.
Il documentario ci porta nella città di Kasaragod, in India: qui viene definito "un disastro" l'introduzione dei pesticidi nelle pratiche agricole.
Dell'India era stato detto che il sottosviluppo economico era riconducibile alla decisione di non usare pesticidi. Ora che il paese ha iniziato ad usarli questi sono i drammatici risultati: decenni di irrorazioni aeree di Endosulfan hanno causato, e continuano a farlo, centinaia di neonati deformati.
"Abbiamo fatto dei veleni una misura di progresso", afferma Vandana Shiva, attivista ambientale, a capo delle manifestazioni contro il pesticida.
Ecco un fatto assurdo: nel 2010 gli Stati Uniti dichiararono illegale la sostanza sintetizzata più di 60 anni prima, consentendone solo la produzione destinata all'esportazione.
Di esempi ne possiamo fare ancora molti: Messico, Argentina e lo stesso stato americano della Louisiana, ma lo scenario si ripete in ogni caso. Popolazioni decimate dall'uso di pesticidi.
Sembra non esserci espressione più adeguata di "Circolo del Veleno": al momento sono 6 le compagnie agrochimiche che controllano almeno il 75% del commercio dei pesticidi. Queste aziende esportano pesticidi, illegali negli Stati Uniti, nei paesi in cui il loro impiego è ancora permesso. I veleni servono a coltivare caffè, frutta e verdura che poi vengono importati nuovamente in America in cui sono messi in vendita alla popolazione. Il cerchio si chiude, e si capisce come le legislazioni promosse come a tutela delle persone, siano praticamente inutili.