Quando sono seduti lei mette sempre la mano nella sua camicia: è il marito a spiegarci il motivo
Perché il sentimento di amore odierno è così diverso da quello di una volta? Oggi sembra essere impossibile, o perlomeno molto difficile, rendere eterno il rapporto di coppia, mentre in passato era così normale e spontaneo. Forse la motivazione sta nell'abitudine tipica dell'età moderna di "buttare" invece che "riparare": e questo accade non solo con gli oggetti ma purtroppo anche con i rapporti umani.
Per questo motivo fa bene al cuore leggere storie come quella che vi stiamo per raccontare: una testimonianza di amore puro, semplice ma indistruttibile.
Questi due signori hanno iniziato ad amarsi quando erano molto giovani, ma già con un piano ben chiaro in mente: trascorrere il resto della vita insieme.
Ora che lei è malata, parla a fatica e spesso ha dei comportamenti aggressivi, il piano rimane sempre lo stesso: rimanere l'uno al fianco dell'altro perché dopo tanti trascorsi insieme, separarsi vorrebbe dire morire.
"Avevo solo 19 anni quando ci siamo incontrati, lei 16. Ci incontravamo ogni Domenica, ma non facevamo granché. Eravamo persone semplici..."
"Io ero un contadino. Ogni appuntamento però, si faceva sempre più tenero. Non so dire quando ci siamo innamorati. Non ricordo nemmeno in che modo siamo arrivati al matrimonio, è stato tutto così naturale. Non posso dire quali siano stati i momenti più magici, eravamo semplicemente felici ogni singolo giorno.
Era il giorno del nostro 50esimo anniversario di matrimonio quando qualcosa iniziò a cambiare. Stavamo tornando a casa quando lei ha iniziato a dirmi che avevamo preso la strada sbagliata. L'ho lasciata fare, non l'ho contraddetta. Suo padre aveva l'Alzheimer, allo stesso modo suo nonno. Sapevo benissimo cosa stava accadendo. Poi ha iniziato a dimenticare i nomi e a scappare di casa. Una mattina non l'ho trovata nel letto, sono uscito nel buio e a malapena sono riuscito a vederla. Non voleva tornare, si è opposta con tutta la sua forza.
Ora non usciamo più, non andiamo più a trovare gli amici. Lei suonava il piano, io le giravo le pagine dello spartito: la musica era la sua vita, ma un giorno non ha saputo più suonare. E così adesso siamo qui: per me però non è una condanna, è un onore. Il Signore l'ha portata da me. Ha servito la famiglia fino a quando ne è stata capace, ora è il momento che sia io a prendermi cura di lei.
Posso anche non comprendere i suoi comportamenti, ma ho lei. Riesco ancora a farla sorridere. Ogni volta che farò rumori strani, o che le farò vento lei riderà. Ogni mattina ci sediamo su questa poltrona e ci coccoliamo fino a mezzogiorno. Cullo questa signorina più di quanto abbia cullato i miei nipoti."