Gamberi colorati: ecco le immagini inquietanti di come vengono resi "appetitosi" i crostacei
Un nuovo caso di manipolazione di alimenti sta suscitando scalpore: si è scoperto che alcune aziende produttrici di alimenti a base di crostacei alterano il colore degli animali, per favorirne la vendita. Ciò che appare riprovevole è il fatto che tale processo non è riportato in alcun modo sull'etichetta del prodotto finale, e quindi il consumatore non può distinguere un alimento manipolato da uno naturale. Inoltre alcune foto scattate all'interno delle aziende in questione mostrano come non vengano minimamente rispettate le norme igieniche, mettendo a rischio la salute dei consumatori stessi.
Immagine di copertina: Pixabay
via dogguie.net
I gamberi freschi hanno un colore molto diverso da quando sono cotti: sono trasparenti, con tonalità tendenti al grigio e al giallo.
Durante la fase di cottura il tono arancione aumenta, ma non abbastanza quanto piace ai consumatori.
Per ottenere un colore arancio molto più accentuato alcune aziende cinesi hanno iniziato ad aggiungere un colorante all'acqua di cottura.
Le misure igieniche di questo processo sono molto dubbie, come si può vedere dalle immagini...
Non si sa che tipo di colorante venga usato, se chimico o naturale: gamberi e gamberetti vengono cotti in questa sostanza per acquisire un colore molto più appetitoso agli occhi del consumatore. Per di più di questa fase non c'è alcuna traccia sull'etichetta del prodotto finale.
Dopo la cottura nel colorante, i crostacei vengono immersi nel tripolifosfato di sodio, una sostanza chimica che fissa il colore ottenuto e asciuga rapidamente l'umidità.
Il tripolifosfato di sodio rientra nella categoria degli additivi alimentari ed è identificato dalla sigla E451: viene usato nelle preparazioni di pesce e pollame, ed anche nei dentifrici e detergenti per migliorarne l'azione.
Successivamente i crostacei vengono allargati sul terreno per accelerarne l'asciugatura.
Questo passaggio viene eseguito all'aperto con l'impiego di grandi rastrelli.
È evidente l'assenza di adeguate norme igieniche: gli operatori non indossano una divisa, pestano con i piedi il cibo, gli strumenti non sono sterilizzati e il processo avviene all'aria aperta.
Dopo un breve periodo di asciugatura, la merce viene raccolta e preparata per l'imballaggio.
Ecco la differenza tra alcuni gamberi colorati ed altri naturali.
Se si guarda con attenzione sono visibili anche tracce di terreno: i numerosi passaggi finiscono poi per danneggiare l'integrità del prodotto.
Purtroppo questo non è il primo caso di manipolazione del colore di un alimento.
In maniera simile ai crostacei, anche il salmone subisce un processo di colorazione per far assomigliare il colore della carne degli esemplari di allevamento a quello dei pesci selvatici.
L'unica arma che ha il consumatore per difendersi da queste contraffazioni è l'osservazione e l'informazione: controllate i prodotti che acquistate, evitando quelli eccessivamente raffinati.