La macchina che trasforma i rifiuti radioattivi in acqua pura: una scoperta epocale tutta italiana
Il percorso scientifico dell'ingegnere padovano Adriano Marin non poteva essere più curioso.
Nel 2005 l'uomo stava infatti armeggiando in cantina con un dispositivo da lui creato per purificare l'acqua inquinata a vantaggio delle popolazioni del Terzo Mondo quando, spostando qualche parametro qua e là, iniziarono a prodursi risultati insperati. L'acqua che usciva era inspiegabilmente purissima, tanto che di lì a poco la sperimentazione passò dalla sua cantina al laboratorio.
Il sistema Wow (Wonderful Water) fu a lungo testato nel Laboratorio Energia Nucleare Applicata (LENA) dell’Università degli Studi di Pavia e nei laboratori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) e dell’ENEA.
Le sue capacità di purificazione non si fermavano nemmeno davanti a prodotti chimici, veleni, metalli pesanti, batteri, virus, idrocarburi e isotopi radioattivi, fino ad arrivare ai test sulle scorie nucleari presso il deposito di Avogadro a Saluggia (Piemonte).
Le applicazioni di questo separatore di molecole sono ovviamente infinite, ma come c'era da aspettarsi Marin ha attirato l'interesse dei ricercatori giapponesi, ancora oggi alle prese con le devastanti conseguenze del disastro di Fukushima.
Intanto la Wow Tecnology, che opera ancora contando in massima parte su finanziamenti privati, ha vinto un bando internazionale del Department of Energy degli Stati Uniti con un progetto per la decontaminazione di liquidi radioattivi stoccati al Savannah River National Laboratory, nella Carolina del Sud.
La speranza è che il clamore suscitato da questa scoperta epocale non si plachi, complici anche le pressioni del "mercato" dello smaltimento dei rifiuti tossici, che in questa invenzione potrebbe vedere un acerrimo nemico.
Mentre attendiamo sviluppi, non ci resta che augurare buon lavoro al gruppo di ingegneri guidati da Adriano Marin, altro esempio di eccellenza del nostro Paese che può davvero fare la differenza a livello mondiale.
Speriamo di sentirne parlare ancora... e presto!