Uno psicoterapeuta ci dice le 10 cose da fare nel momento in cui si ha un attacco di panico
Avete presente quegli incubi in cui all'improvviso manca la voce per chiedere aiuto? Succede più o meno la stessa cosa quando si ha un attacco di panico, solo che non c'è risveglio: non finisce tutto in un istante quando si torna alla vita reale. L'attacco di panico è già vita reale, eppure tutto sembra essere minaccioso, mortale e nemico come in un incubo.
Molte persone ne soffrono e non solo non riescono a chiedere aiuto in quei momenti, ma non lo fanno neanche quando il panico non è in agguato. Il motivo è che non si sa dare un nome a ciò che succede, si teme di essere considerati folli e per questo si spera solo di non averne mai più uno. Ma gli attacchi di panico tornano, proprio nei momenti meno opportuni.
A dispetto di quanto si crede, gli attacchi di panico possono essere superati. Ciò che convince del contrario è il fatto che la paura nasce dentro la persona che li sperimenta: non è un elemento "esterno", e quindi di identificabile, a fare paura, ma è un qualcosa di irrazionale che proviene dagli abissi dell'inconscio.
Ma no, il panico si supera, si annienta da soli o con l'appoggio di uno specialista. Quello che proviamo a fare oggi è darvi un aiuto suggerito da un esperto, da mettere in atto da soli. Queste sono le 10 cose da fare quando si ha un attacco di panico, secondo lo psicoterapeuta Giovanni Porta.
- Imparare a conoscere conoscere tutte le fasi di un attacco di panico: insorgenza, apice e decrescita. Convincersi che gli attacchi di panico non sono mortali, non sono infiniti e, con questa convinzione, provare a conviverci. L'approccio suggerito è quello di quando si osserva un temporale alla finestra, con distacco, da lontano.
- Capire che gli attacchi di panico sono i sintomi di un altro problema e quindi togliere loro l'importanza che vogliono avere. Il vero problema, quello che in quei momenti non fa paura, è l'insoddisfazione esistenziale. Su questo bisogna agire.
- Combattere attivamente i sintomi che avvertono l'insorgenza di un attacco: non subire in modo passivo il tremore delle mani, il respiro affannato, la confusione mentale e il battito del cuore accelerato. Fare qualcosa di concreto subito, muoversi, camminare, correre oppure raccontare ad un amico vicino, o che può essere contattato telefonicamente, le sensazioni spiacevoli che si stanno vivendo in quel momento. Se serve, chiedere l'aiuto di qualcuno nelle vicinanze. Non serviranno parole, tutti conoscono gli attacchi di panico.
- Decidersi ad iniziare nella vita una qualche attività artistica, che dia espressione ai propri sentimenti: canto, teatro, pittura, meditazione, scrittura.
- Liberarsi di tutte quelle persone che in qualche modo possono essere responsabili degli attacchi di panico: chi critica, chi ci fa sentire piccoli e inutile, chi ci maltratta e chi si oppone al nostro volere.
- Individuare nella propria cerchia delle conoscenze, poche persone di cui ci si può fidare e che potrebbero comprendere lo stato d'animo se contattati durante il panico.
- Parlare con questi amici della problematica.
- Imparare a convivere con gli attacchi di panico e ridere delle figuracce che si fanno in quegli istanti, se servono a superare il momento.
- Conoscere persone che hanno avuto attacchi di panico e imparare da loro il modo per superarli.
- Comprendere che gli attacchi di panico guariscono.
Gli attacchi di panico sono differenti per ogni persona che li sperimenta, i sintomi e le cause scatenanti: speriamo tuttavia che questo articolo abbia dato qualche dritta utile a superare in fretta e con più serenità quegli istanti in cui tutto il mondo sembra volerci sopprimere.