Le 5 malattie più incomprese della storia della medicina

di Giulia Bertoni

14 Marzo 2017

Le 5 malattie più incomprese della storia della medicina

Se avete mai fatto visita a un museo di storia della medicina, magari qualcuno in cui sono state ricreate le ambientazioni di sale operatorie e studi medici del passato, avete allora potuto riflettere un po' più seriamente sugli enormi progressi che la medicina ha fatto nel corso dei secoli.
Grazie agli sviluppi nell'ambito della diagnostica e della tecnologia medica in generale, il bacino delle conoscenze mediche di cui disponiamo oggi è davvero ampio e accurato e anche se probabilmente non ci rendiamo conto di quanto ancora resta da scoprire, siamo consapevoli del fatto che in linea di massima le nostre possibilità di sopravvivere a una malattia sono maggiori oggi che in passato. Vi incuriosirà allora sapere come venivano trattate (e considerate) prima delle malattie ora ben note, ossia quando si conoscevano i sintomi ma non le cause...

1. Sifilide.

1. Sifilide.

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L'origine di questa malattia a trasmissione sessuale risulta tuttora sconosciuta ma la prima epidemia sembra si sia verificata nella città di Napoli nel 1495. Sebbene si sapesse poco sulla malattia in sé, quando si capì la modalità di trasmissione, la sifilide entrò a far parte del circolo delle malattie veneree di cui la donna si riteneva l'unica fonte di diffusione; questa credenza si protrasse per lungo tempo, com'è dimostrato dal fatto che ancora all'inizio del Novecento alle donne che di mestiere donavano il proprio corpo veniva raccomandato di curare l'igiene, cosa che invece non si riteneva necessaria per l'uomo. Questa concezione si ritrova anche nelle sperimentazioni dei primi trattamenti, nei quali si ricorreva alla somministrazione di pericolose dosi di mercurio e alla "sifilizzazione" delle prostitute nella speranza che queste sviluppassero l'immunità per quella particolare malattia; peccato che la maggior parte di esse già avevano contratto la malattia.

2. Tumori.

2. Tumori.

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I tumori rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e si sa per certo che esistono da migliaia di anni (fonte). Per ben milletrecento anni, la spiegazione più accreditata sulle cause della loro comparsa (e di altre malattie) è stata la teoria umorale concepita da Ippocrate e in sostanza non fu che con l'avvento del microscopio ottico moderno che si poté studiare più da vicino il funzionamento delle cellule tumorali (XIX secolo) e iniziare a capire la reale natura dei tumori. Fino ad allora, e in mancanza di conoscenze sull'importanza dell'igiene (per non parlare dell'asepsi degli strumenti), la rimozioni chirurgica dei tumori poteva rivelarsi comunque fatale.
Essi, comunque, rimangono tuttora l'insieme di malattie che più mettono alla prova la ricerca medica e rappresentano il suo principale oggetto di studio.

3. Epilessia.

3. Epilessia.

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Soffrire di attacchi epilettici qualche secolo fa era probabilmente una delle cose peggiori che potesse capitare a una persona. Nel caso poi si fosse soggetti a quelle che oggi chiamiamo crisi tonico-cloniche (ossia quelle che includono perdita di conoscenza mista ad allucinazioni, convulsioni e movimenti repentini dei muscoli del corpo), si passava alla totale certezza che qualche tipo di demone si fosse impossessato del corpo della persona e, quindi, a rituali di esorcismo che potevano prevedere ogni sorta di prova o tortura.

4. Tubercolosi.

4. Tubercolosi.

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La tubercolosi è una malattia di tipo infettivo che può essere causata da più di un ceppo di batteri, ma in particolare da quello noto come 'bacillo di Koch'. Si tratta di una malattia ancora ampiamente diffusa ma decisamente meno pericolosa che in passato che ancora fino ai primi anni dell'Ottocento veniva definita 'consunzione', ossia logoramento della persona. E da cosa si riteneva fosse provocato questo logoramento? Per alcune tradizioni mediche si riteneva dallo stato mentale malinconico ed eccessivamente fragile che i cambiamenti portati dall'industrializzazione avevano provocato nella società dell'epoca, per altre il responsabile era da ricercare nell'essenza stessa della persona. Fortunatamente la teoria dei germi della malattia di Pasteur portò un po' di luce su i reali metodi di trasmissione di questa malattia.

5. Lebbra.

5. Lebbra.

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La lebbra fu probabilmente la più incompresa delle malattie. Come molte altre affezioni patologiche, venne spesso inquadrata come una forma di punizione (ereditabile) scagliata da una divinità e che per questo meritava di essere combattuta con l'allontanamento o l'isolamento di chi ne era affetto. Al contrario di altre malattie, però, anche quando gli studiosi scoprirono le sue cause biologiche, si continuò a tenere i malati separati dalle persone sane, arrivando a mettere su per loro dei veri e propri ghetti come quello creato dal governo delle Hawaii sull'isola di Molokai e che operò dal 1866 al 1969.