La vera storia dietro il film "La bella e la bestia" non ebbe un finale da favola

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di Marco Renzi

24 Marzo 2017

La vera storia dietro il film "La bella e la bestia" non ebbe un finale da favola

La maggior parte di voi, forse tutti, conosceranno la storia de la Bella e la Bestia. Storia che è di nuovo sul grande schermo prodotta dalla Disney. Ma quello che probabilmente la maggior parte di voi non sa è che questa storia non è di pura fantasia ma è reale. Basata su fatti realmente accaduti che provano che la vera bellezza non è superficiale ma è qualcosa che abbiamo dentro.

Questa è la storia di Pedro Gonzales che nasce a Tenerife, in Spagna, nel 1537. Tutto il suo corpo era ricoperto da uno spesso strato di peli che non gli conferiva l’aspetto di un ragazzo normale; tutti lo chiamavano “wildman” (letteralmente uomo selvaggio), una creatura della mitologia medievale per metà uomo e per metà animale che durante la notte si trasformava completamente e mangiava bambini.

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Le vicende di Pedro iniziarono la notte in cui Enrico II fu incoronato re di Francia, a metà del XVI secolo. Pedro fu condotto alla corte del re come dono, e fu rinchiuso nei sotterranei del palazzo per essere studiato.

Durante la sua permanenza i dottori e gli accademici che lo studiarono si resero conto che Pedro non era un wildman, ma solo un bambino di 10 anni affetto da un disturbo che oggi chiamiamo ipertricosi o sindrome del lupo mannaro; nel XVI secolo furono documentati 50 casi di questa malattia, e Pedro fu il primo.

Pedro è il primo caso documentato di ipertricosi

Pedro è il primo caso documentato di ipertricosi

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Il re era affascinato dalla singolarità di Pedro e decise di farne il suo pupillo, cambiò il suo nome in Petrus Gonsalvus (di origine latina) e lo educò alla vita di Corte. Enrico II si accorse subito che il ragazzo era un ottimo allievo: imparò rapidamente 3 lingue. Così Petrus fece il suo ingresso a corte, l'esperimento del re aveva avuto successo.

Ma nel 1559 Enrico II morì, lasciando un’insanabile ferita nel cuore di sua moglie Caterina de Medici. Fu proprio Caterina a decidere che Petrus si sarebbe dovuto sposare, voleva vedere se avrebbe generato altri piccoli “wildman” per il suo sollazzo. Così scelse la bellissima figlia di un domestico, chiamata anch'essa Caterina, e combinò il matrimonio. I due non si videro fino al giorno delle nozze.

Contro ogni previsione Pedro e Caterina vissero una vita intera inseme

Contro ogni previsione Pedro e Caterina vissero una vita intera inseme

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L’intento meschino della regina era scoprire se Petrus si sarebbe trasformato in bestia durante l’atto sessuale e se la “bella” sarebbe sopravvissuta. Nulla di tutto ciò successe e contro ogni previsione tra i due scoppiò l’amore ed ebbero una vita felice e piena di bambini. I primi due figli non ereditarono la sindrome paterna, cosa che invece fecero gli altri 5 (due maschi e tre femmine) per il diletto della regina.

Petrus e Caterina passarono insieme il resto della loro vita felici e contenti, anche se questo stato di grazia fu realizzabile solo nella ristretta cerchia famigliare. Nonostante fosse un padre e marito amorevole infatti, Petrus non fu mai realmente accettato come essere umano dalla comunità: anche l'amore più puro deve fare i conti con la forza del pregiudizio sociale.