Era paralizzato dal collo in giù: dopo una terapia sperimentale torna a muovere braccia e mani
Kristopher Boesen è un ragazzo di 20 anni rimasto paralizzato dal collo in giù a seguito di un tragico incidente stradale: era sulla sua auto quando il veicolo ha iniziato a sbandare a forte velocità terminando la corsa addosso un palo dell'elettricità. Come afferma lui stesso è passato in pochi giorni dal "vivere", all"esistere": non poteva più mangiare da solo, salutare, lavarsi, era completamente dipendente dalle altre persone. Disperato, decise di partecipare ad uno studio volto alla sperimentazione delle cellule staminali nelle condizioni di paralisi.
via news.usc.edu
Lo studio prevedeva iniezioni ripetute nella rachide cervicale danneggiata di dosi di cellule staminali.
Le cellule in oggetto erano le AST-OPC1, cellule progenitrici che si trasformano in quelle che promuovono la rigenerazione delle funzioni delle cellule nervose. Precedenti studi avevano già dimostrato come queste stimolavano la vascolarizzazione ed inducevano la riparazione degli assoni compromessi, portando alla fine ad un ripristino della conduzione dell'impulso nervoso.
Dopo sole due settimane dalla prima iniezione Kristopher è tornato a muovere le braccia e le mani.
Ora può usare il cellulare, scrivere, lavarsi i denti, comandare una sedia a rotelle motorizzata ed abbracciare gli amici. Sente sia le braccia che le mani ed in qualche modo dice di essere tornato a "vivere".
Kris è solo uno dei tre pazienti sottoposti alla terapia sperimentale: è l'unico però ad aver ricevuto una dose di 10 milioni di cellule staminali, rispetto a quella di 3 milioni iniettata negli altri volontari.
I medici del centro che ha in cura Kris non vogliono lanciare false speranze: si tratta di uno studio ancora in fase di approfondimento, anche se i risultati registrati sono sorprendenti. C'è ancora da capire cos'è che è stato fondamentale nel ripristino della sensibilità e del movimento degli arti, se le cellule staminali o la combinazione di queste con qualche altro fattore. Tuttavia i ricercatori sono fiduciosi di poter dare una condizione di vita migliore a tutti coloro che si trovano in una situazione simile a quella vissuta da Kris.