Questo è il contraccettivo maschile perfetto: nessuno lo vuole produrre perché FUNZIONA
È stato individuato un metodo contraccettivo maschile che ha tutte le carte in regola per essere tra tutti quelli oggi disponibili il migliore. La scoperta è stata messa a punto da un ingegnere biomedico indiano, che lavora al progetto da decenni. Tuttavia le cose non stanno andando come dovrebbero per una notizia così rivoluzionaria: il problema è che il Dott. Sujoy Guha ha ricevuto un chiaro "No, grazie" dalle industrie farmaceutiche americane, le prime alle quali si è rivolto per trovare finanziamenti. Il motivo non ha niente a che vedere con l'efficacia del prodotto: anzi, proprio perché funziona è stato rifiutato.
La questione apre un dibattito tra l'universo maschile e femminile: pare che siano proprio le convinzioni del primo a pesare sulla scelta di non produrre il contraccettivo.
Daniela Alejandra Robles | commons.wikimedia.org
Il RISUG, questo è il nome della tecnica contraccettiva, è efficace, sicuro per la salute, reversibile ed affidabile. Si tratta di un liquido in grado di caricare positivamente gli spermatozoi, che normalmente sono dotati di una carica negativa, rendendoli quindi inefficaci per la fecondazione. Viene somministrata attraverso un'unica iniezione che dura più di 10 anni. Sempre con una iniezione il liquido può essere neutralizzato, tornando alla condizione di fertilità iniziale. In India 540 uomini volontari hanno assunto il liquido, ed a 13 anni di distanza confermano la sua efficacia.
Il RISUG non ha proprio niente che non possa andare per non essere approvato: è sicuro al 98%, ovvero al pari di un profilattico, e non richiede l'assunzione giornaliera al contrario della pillola contraccettiva femminile, i cui effetti collaterali non sono neanche così piacevoli per le donne che l'assumono. Per gli uomini esiste solo un metodo simile, la vasectomia, ma si parla di un vero e proprio intervento chirurgico.
Il problema in effetti non sta nel farmaco, ma nella mentalità degli uomini e delle donne: nella maggior parte dei casi non sono gli uomini a preoccuparsi del metodo contraccettivo, ma le donne. Nel 60% delle relazione stabili, sono le donne ad assumersi la responsabilità di assumere quotidianamente la pillola o di ricorrere ad altre tecniche moderne, molte delle quali si basano su dosi ormonali.
Le aziende farmaceutiche preferiscono continuare a godere delle vendite delle pillole anticoncezionali femminili invece che diffondere anche un farmaco maschile: e non è certo una questione economica, dato che numerose fonti prevedono un grande successo del RISUG, se venisse approvato.
Sujoy Guha, inventore del liquido contraccettivo, è il primo a chiedersi perché la prevenzione di gravidanze indesiderate deve essere solo un'onere della donna.
Non pensate che nell'anno in cui viviamo debba essere pratica comune quella di ricorrere anche ad una contraccezione maschile? Dovrebbe essere poi a discrezione di ognuno decidere se farne ricorso o meno, ma il fatto che non sia neanche disponibile ci deve far riflettere non poco.