In Italia negozi sempre aperti: ma come funziona nel resto dell'Europa?
Su un tema in particolare gli italiani non hanno ancora deciso da che parte stare: gli orari di apertura degli esercizi commerciali. Vi ricordate quando i supermercati, ma più in generale i negozi di ogni tipo, chiudevano all'ora di pranzo per riaprire il pomeriggio, e abbassavano la saracinesca non più tardi delle 20.30? Le cose sono molto cambiate negli ultimi anni: negozi aperti sempre e comunque, non importi che sia Domenica, Pasqua o Natale. Per di più sempre più esercizi stanno abbracciando l'apertura 24/24, 7/7. Tutto è iniziato nel 2012 con il governo Monti e il provvedimento Cresci Italia: ma a distanza di anni di "crescita" ce n'è stata davvero poca nonostante la liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura, sfrenata e selvaggia.
via confcommercio.it
In Italia i negozi sono SEMPRE aperti: ma come funziona nel resto dell'Europa?
L'Italia è l'unico paese dell'Unione che non ha alcuna restrizione sugli orari di esercizio dei locali commerciali, né nei giorni feriali né in quelli festivi. La differenza più consistente con le altre nazioni riguarda i giorni di festività e le domeniche: altrove l'apertura degli esercizi è molto più ristretta nel tempo e soprattutto limitata ai beni di prima necessità. Meno divergenze si ritrovano nei giorni feriali.
C'è molto su cui riflettere dopo aver preso conoscenza di questa tabella: prima di tutto c'è da mettere sui piatti della bilancia i pro e i contro della liberalizzazione degli orari di esercizio, sia dal punto di vista dei consumatori sia dei dipendenti. Sicuramente molti di noi utenti avrà fatto una toccata e fuga in orari inusuali al supermercato senza pensare troppo all'eticità del farlo: pensate però per un attimo ai lavoratori dei grandi supermercati (e non solo di generi alimentari), soprattutto a coloro che hanno iniziato la professione ben prima del famigerato governo Monti del 2012. D'un tratto si sono ritrovati a coprire turni notturni, a lavorare a prescindere che il giorno sia di festa o meno, e questo per tutto l'anno. Ovviamente il riscontro economico c'è, anche se non abbiamo la certezza che sia effettivamente adeguato al maggiore "ingombro" che l'impiego ha assunto a seguito della liberalizzazione.
A sferrare un colpo nei confronti del provvedimento ci sono anche i dati delle associazioni di commercianti, come quelli della Federmoda: l'estensione degli orari di apertura non ha portato all'atteso profitto. A questo punto c'è davvero da chiedersi se tutto questo sia necessario ma soprattutto rispettoso nei confronti dei dipendenti, che per ottenere un posto da commesso devono anche accettare il fatto di veder stravolti i ritmi di veglia e di sonno e trascorrere sempre meno tempo in famiglia.
I consumatori a questo punto dovrebbero anche sentirsi un po' in colpa: avere il supermercato aperto a qualsiasi ora è comodo, certo, ma non indispensabile! C'è da chiedersi se per una nostra comodità sia giusto supportare la liberalizzazione degli orari di apertura e non tornare al caro e vecchio orario di chiusura durante le festività e non oltre le 20.30.