Un gruppo di ragazzi inventa un metodo per riciclare il polistirolo
Sono i ragazzi del club della scienza capitanati da Ashton Cofer che hanno trovato un modo per trasformare il polistirolo in qualcosa di utile. Insieme avevano già vinto due importanti competizioni per ragazzi come il First LEGO League Global Innovation Award e il Scientific American Innovator Award. Impressionati da un viaggio in Centro America, dove avevano visto delle spiagge completamente piene i polistirolo, Ashton e i suoi compagni hanno iniziato a cercare una soluzione. Si sono informati sul riciclo del polistirolo e hanno scoperto che è un procedimento lungo, costoso e dannoso. Il polistirolo nella maggior parte dei casi finisce in discariche dove i suoi tempi di smaltimento sono vicini a 500 anni.
Ashton racconta così la vicenda che ha portato a sviluppare l'idea: "Era un sabato come tutti gli altri e mio padre stava tagliando il prato, mia madre svolgeva le faccende domestiche e mia sorella studiava chiusa in camera. Io stavo giocando ai videogames e decisi di fare una pausa per andare di sopra a prendere qualcosa da bere. Guardai fuori dalla finestra e mi accorsi che qualcosa stava bruciando, era il mio progetto di scienze".
Così è nata l'idea di Ashton e i suoi compagni che hanno immaginato di trasformare il polistirolo in qualcosa di utile a partire dalle sue proprietà chimiche: utilizzando il carbonio già presente nel materiale hanno pensato di trasformarlo in carbone attivo, una sostanza con capacità depuranti utilizzata nell'ambito della filtrazione, purificazione e deodorizzazione dei fluidi.
Non è stato semplice arrivare ai primi risultati ma alla fine con la tenacia ce l'hanno fatta, dice ancora Ashton: "con le giuste temperature, tempi e sostanze chimiche, ci siamo riusciti: abbiamo creato dei carboni attivi derivanti dai rifiuti del polistirolo. Così in un colpo solo abbiamo fatto sparire il polistirolo che non sarebbe andato a marcire in una discarica per anni e abbiamo creato dei carboni in grado di purificare l'acqua".
Il progetto ha già ricevuto alcuni finanziamenti, complice anche la giovane età degli "scienziati", e i ragazzi stanno pensando di presentare un brevetto completo dell'idea.