Le multinazionali stanno consumando tutta l'acqua del Messico... pagando una manciata di pesos
La quasi totalità delle grandi imprese commerciali ha bisogno di enormi quantità di acqua per poter produrre i propri prodotti su larga scala, per questo i giganti economici sono sempre a caccia di nuovi giacimenti a buon mercato. Ma dove trovare delle concessioni per lo sfruttamento delle falde acquifere? La risposta è "in Messico" dove il loro consumo non è adeguatamente controllato e dove pagano delle tasse irrisorie per lo sfruttamento annuo dell'acqua potabile. C'è voluto un po' prima che il problema uscisse fuori, denunciato da Léo Heller, il relatore speciale sul diritto umano all'acqua potabile e all'igiene dell'ONU.
via jornada.unam.mx
Il dott. Heller ha presentato un rapporto a cui hanno partecipato centouno organizzazioni umanitarie mettendo in luce la situazione tragica a cui il Messico andrà in contro e che già sta vivendo a causa dell'impoverimento delle risorse idriche.
Le multinazionali si trovano in una situazione di estrema convenienza, pensate che secondo i media locali la Coca Cola sembra pagare 2 mila e 600 pesos messicani per ognuna delle sue concessioni di prelievo delle acque sotterranee, l'importo ammonta a circa 125 euro ogni falda per un totale di quarantasei falde fanno più o meno 5 mila euro l'anno, ricavando, sempre secondo la stessa inchiesta, quasi 2 miliardi di euro. Uno squilibrio impressionante che va contro ogni logica di tassazione. Ma questo risulta essere il minore dei problemi.
Heller ha spiegato che le industrie hanno utilizzato in un solo anno 437 milioni di metri cubi d'acqua, quantità sufficiente a soddisfare il bisogno di tutti gli stati messicani (Baja California, Colima, Campeche e Nayarit) nello stesso periodo di tempo. In pratica stanno prosciugando tutte le risorse di acqua potabile della regione in barba a tutti i principi del diritto umano sull'acqua. Il rapporto presentato da Heller e dalle centouno associazioni è lungo novanta pagine e spiega tutte le violazioni commesse da queste grandi industrie in merito ai diritti sull'acqua e alle norme di igiene.
Se la situazione non dovesse cambiare cosa faranno questi giganti del mercato quando avranno prosciugato i bacini idrici messicani? Probabilmente troveranno altri luoghi e stipuleranno altre convenzioni. In India sono già stati chiusi tre stabilimenti per via del prosciugamento delle falde che sfruttavano. È solo una questione di tempo, se non cambia qualcosa la situazione si metterà molto peggio di così.