Contenzioso con l'erario? Dal 1 Luglio viene bloccato direttamente il conto corrente

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di Claudia Melucci

25 Maggio 2017

Contenzioso con l'erario? Dal 1 Luglio viene bloccato direttamente il conto corrente

È sembrata anomala un po' a tutti la notizia dell'abolizione della società Equitalia, incaricata dallo stato italiano di riscuotere i tributi dei cittadini su tutto il territorio nazionale: a poco a poco, come volevasi dimostrare, l'intuizione di tutti ha iniziato a prendere forma fino a diventare realtà. E così, il 1 Luglio 2017 inizierà l'attività dell'Agenzia delle Entrate- Riscossione: non una copia esatta della vecchia società, bensì un'agenzia dai poteri aggiunti, tali da poter bloccare in maniera quasi immediata il conto corrente bancario di chi ha un contenzioso con l'erario. 

Non si tratta di una sostituzione di un'agenzia con un'altra, bensì un ampliamento della preesistente Agenzia delle Entrate.

Non si tratta di una sostituzione di un'agenzia con un'altra, bensì un ampliamento della preesistente Agenzia delle Entrate.

pixabay.com

Ecco spiegato il vero motivo dell'abolizione Equitalia: non certo per far tirare un sospiro di sollievo a tutti quelli che hanno avuto la possibilità di liquidare la propria cartella esattoriale, più che altro un modo per tornare in auge più potente che mai, con delle facoltà che mai nessun'altra istituzione aveva avuto finora. La nuova agenzia potrà infatti accedere direttamente all'anagrafe tributaria, alle banche dati dell'Inps per conoscere i rapporti di lavoro esistenti, e perfino al conto corrente.

Questa possibilità l'aveva solo la vecchia Agenzia delle Entrate, mentre Equitalia aveva esclusivamente l'incarico di riscossione senza potere di intervento sui conti correnti: per farlo doveva rivolgersi all'ente delegato all'accertamento del contenzioso, ovvero proprio l'Agenzia delle Entrate.

Dunque è facile capire che i tempi di intervento saranno enormemente più ristretti.

Tra breve, nello specifico a partire dal primo Luglio quando l'ente entrerà a regime, ogni tipo di banca dati sarà accessibile dall'agenzia di riscossione per verificare l'entità del patrimonio del contribuente che si può recepire, per far fronte al debito con l'erario. Se vi sembra illegittimo questo modo di agire dovete sapere che esiste anche una sentenza della Corte Costituzionale che lo dichiara tale: nonostante tutto, il nostro sistema volta sempre di più le spalle al cittadino che si vede costretto, come non sentirsi tale, a pagare e poi eventualmente a rientrare in possesso dei beni in un secondo momento, con i tempi che ormai ci sono ben noti. 

In pratica, se un cittadino riceve una cartella esattoriale, decorsi i 60 giorni dalla data di ricezione, l'Agenzia delle Entrate può chiedere alla banca di inoltrare direttamente una somma di denaro (lo stipendio, la pensione o qualsiasi altra forma di indennità) dal conto corrente privato all'Agenzia stessa.

La notizia che riguarda l'ampliamento dei poteri dell'Agenzia delle Entrate è solo una delle tante che hanno circolato in questi giorni e che di positivo, purtroppo, hanno davvero ben poco. Il cerchio si stringe attorno agli evasori cronici, certo, ma un provvedimento simile scaturisce un senso di oppressione anche nei confronti di chi con i soldi sul conto corrente ci vive mese per mese e che, per una banale dimenticanza o per un errore di qualche ente (non sono rari), si ritrova senza la possibilità di poter accedere ai propri soldi, depositati in una banca che a sua volta si sostiene con tali depositi. 

Chi sarebbe rimasto a bocca asciutta lo sapevamo già. Dunque, occhio a non ricevere sorprese indesiderate.