Vostro figlio ha difficoltà di concentrazione? Forse gli state solo chiedendo troppo per la sua età
I casi di ADHD (Disturbo da deficit di attenzione) sono incrementati incredibilmente negli ultimi anni, ma è anche vero che i genitori pronunciano ormai la frase "Mio figlio non è mai attento, ha sicuramente l'ADHD!" troppo facilmente. Ci saranno casi in cui questa affermazione avrà dei riscontri reali, ma altre volte è in realtà uno scarico di responsabilità su una patologia che troverebbe così spiegazione all'iperattività dei bambini. C'è un fatto che bisogna prendere in considerazione prima di pensare ad un disturbo dello sviluppo neurologico.
Non è il bambino ad avere dei limiti nell'apprendimento: forse sopravvalutiamo la sua capacità di concentrazione.
Ogni bambino ha una capacità di rimanere attento e concentrato che varia in base all'età: è importante rispettare i tempi per non scaturire sentimenti di frustrazione e fallimento, senza arrotondare per difetto l'intervallo di tempo in cui il bambino è in grado di concentrarsi, per non "atrofizzare" il suo sviluppo.
Si sa, i genitori hanno sempre indosso una lente di ingrandimento quando guardano i propri figli, sia che si tratti di sminuirli che di apprezzarli. La realtà è che chiediamo ai bambini di avere attenzione per un periodo di tempo al quale loro non sono preparati: la capacità di concentrazione non è un'abilità innata ma si acquisisce negli anni.
Come è possibile osservare dalla tabella, nei primi anni di vita si dovrebbero sottoporre i più piccoli solo a pochi minuti di concentrazione, senza forzarli di rimanere attenti più a lungo. L'intervallo di tempo va poi estendendosi con gli anni, fino a raggiungere un massimo di un'ora circa. Ovviamente si tratta di numeri flessibili, che servono come orientamento, ognuno poi mostra delle piccole sfumature sia in eccesso che in difetto.
Un consiglio: se decidete di prendere in considerazione questa tabella, abbiate sempre un atteggiamento di tolleranza. Se anche vostro figlio non riesce a portare avanti un compito per un periodo di tempo adeguato alla sua età, non sgridatelo. Potrebbe semplicemente non esserci abituato e, se davvero è questione di abitudine, imparerà a migliorare la sua capacità di concentrazione. Tutto questo per dirvi di aspettare fino all'ultimo per concludere che il vostro bambino soffre di ADHD o di iperattività. Se nonostante la pazienza e la tolleranza il piccolo si allontana dagli standard, allora potete iniziare a pensare di avere un colloquio con uno psicologo dell'età evolutiva.
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