Ansia, preoccupazioni e rimuginio: chi è in costante apprensione è anche più intelligente degli altri

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di Claudia Melucci

14 Giugno 2017

Ansia, preoccupazioni e rimuginio: chi è in costante apprensione è anche più intelligente degli altri

Vi reputate delle persone ansiose? Avete paura del nuovo, provate preoccupazione per ogni minima cosa e vi agitate per nulla? Se vi siete sempre giudicati negativamente per questo vostro aspetto, da oggi potrete rivalutarvi: secondo la scienza infatti le persone che presentano queste connotazioni sono anche le più intelligentiLo studio ha coinvolto 126 studenti canadesi e i risultati si sono rivelati inequivocabili: i profili che dimostravano di essere più ansiosi ed apprensivi erano anche quelli che possedevano abilità linguistico-verbali più spiccate. 

via Science Direct

Chi rimugina in continuazione sul passato e si mostra apprensivo nei confronti del futuro è mediamente più intelligente di chi riesce a badare alle proprie emozioni.

Chi rimugina in continuazione sul passato e si mostra apprensivo nei confronti del futuro è mediamente più intelligente di chi riesce a badare alle proprie emozioni.

pexels.com

L'intelligenza che emerge essere più spiccata negli ansiosi è quella relativa alle abilità liguistico-verbali, ovvero la capacità di scrivere e parlare correttamente, di scegliere i termini più appropriati, formulare frasi complesse e quindi di saper convincere e coinvolgere attraverso le parole. 

La correlazione tra intelligenza e abilità nell'uso del linguaggio verbale è presto spiegata: secondo i ricercatori questo tipo di persone tende a sfruttare l'ampio vocabolario posseduto proprio per fare ragionamenti complessi, rivolti al passato o al futuro. Preoccuparsi, mostrarsi ansiosi nei confronti di un evento, mette in gioco le proprie capacità linguistiche come fosse un allenamento che alla fine rende più spiccata l'intelligenza. Chi non possiede una tale abilità con le parole riesce meno ad analizzare fatti accaduti in precedenza o previsti per il futuro ed ecco perché appare meno apprensivo e stressato.

Gli stessi ricercatori però avvisano: la correlazione tra intelligenza e ansia può essere alla luce dello studio un fatto positivo, ma attenzione a non sottoporre il corpo ad elevati e continui livelli di stress provocato da preoccupazioni. A risentirne sarà il corpo che abbasserà le difese immunitarie rendendo il soggetto più vulnerabile alle malattie.

Quindi essere ansiosi non è poi del tutto così negativo, ma come ogni cosa non bisogna eccedere. 

Alla luce di questo studio vi sentite sollevati o avreste comunque preferito essere "meno intelligenti" ma anche meno ansiosi?