Uno studio smaschera la strage degli squali: ogni anno l'uomo ne uccide oltre 100 milioni

di Simone Troja

05 Luglio 2017

Uno studio smaschera la strage degli squali: ogni anno l'uomo ne uccide oltre 100 milioni

Un'università canadese ha studiato i dati della caccia illegale agli squali e ne emergono numeri a dir poco inquietanti: secondo le stime raccolte dagli studiosi verrebbero uccisi più di cento milioni di squali all'anno. Queste cifre non sarebbero compatibili con il mantenimento stabile delle popolazioni di pesci. Principale responsabile di questa pratica è l'attività detta "finning", ovvero la rimozione delle pinne dello squalo mentre l'animale è ancora in vita.

via Dalhousie University

Ogni anno vengono uccisi oltre cento milioni di squali, questi numeri mettono a rischio la sopravvivenza della specie.

Ogni anno vengono uccisi oltre cento milioni di squali, questi numeri mettono a rischio la sopravvivenza della specie.

Albert Kok | Wikimedia

I ricercatori della Dalhousie University di Halifax, in Canada, hanno combinato i dati presi da un centinaio di articoli riguardanti la caccia illegale agli squali per approssimare verosimilmente il numero annuale di catture non documentate. I ricercatori sono stati in grado di stabilire che vengono uccisi ogni anno una percentuale di squali compresa tra il 6,4% e il 7,9% tra tutte le specie. Se prendessimo in considerazione le soglie di sostenibilità delle popolazioni di squali, le morti non dovrebbero superare il 4,9% e qualunque percentuale superiore a questa metterebbe a rischio la sopravvivenza della specie (soprattutto aggiungendo a questi dati la bassa prolificità dello squalo e i lungo tempo di crescita dell'animale).

Responsabile di queste morti è la rimozione della pinna superiore dello squalo, tagliata per produrre la rinomata zuppa di pinne di pescecane.

Responsabile di queste morti è la rimozione della pinna superiore dello squalo, tagliata per produrre la rinomata zuppa di pinne di pescecane.

National Observer Program, NMFS/SEFSC

Principale imputato di questa strage è l'aumento del "finning", che dalla fine degli anni novanta ad oggi ha visto un'impennata mostruosa: la "zuppa di pinne di pescecane", soprattutto nei paesi asiatici, è ritenuta una prelibatezza al pari del caviale e del tartufo. Una ciotola di zuppa può arrivare a costare anche l'equivalente di sessanta o settanta euro.

La caccia ad alcune specie di squalo è consentita entro certi limiti annuali che i pescatori devono rispettare, vengono infatti monitorati nei porti dove devono dichiarare il numero di squali cacciati. Alcuni di loro cercano di aggirare tale limite facendo i furbi: rimuovono le pinne dagli squali vivi e li ributtano in marre agonizzanti in modo da non superare le quote di pesca consentite; inutile dire che sono condannati ad una morte lenta e straziante.

Coast Guard Cutter Munro

Coast Guard Cutter Munro

All'inizio del 2017 è arrivata però una richiesta da parte dell' ONU di adottare misure più efficaci e per questo gli alti funzionari della CITES (Trade of Endangered Species) si sono riuniti a marzo in modo da poter prendere gli appropriati provvedimenti. Speriamo cambi qualcosa, la scomparsa degli squali sarebbe un duro colpo per l'ecosistema.

Infine, per chi avesse in mente di obiettare che gli squali sono pericolosi per l'uomo, evidenziamo un dato curioso: l'immagine seguente mette in relazione gli esseri umani uccisi dagli squali IN UN ANNO e gli squali uccisi dall'uomo IN UN'ORA.

iflscience.com

iflscience.com

Vogliamo lasciarvi con un'ultima provocazione: durante il tempo che avete impiegato per scorrere l'intera immagine, nel mondo sono stati uccisi 73 squali...