Dimenticate arcobaleni e criniera: ecco com'era l'ultimo unicorno siberiano vissuto sulla terra

di Simone Troja

10 Luglio 2017

Dimenticate arcobaleni e criniera: ecco com'era l'ultimo unicorno siberiano vissuto sulla terra

Per anni gli scienziati hanno stimato che l'unicorno siberiano, un'antica specie a metà tra un cavallo e un rinoceronte, si fosse estinto trecentocinquanta mila anni fa; ma un teschio fossile trovato in Kazakistan ha completamente stravolto questa teoria. Si è stimato infatti che questa incredibile creatura abbia vissuto sulla terra non più di ventinovemila anni fa. L'unicorno è dunque esistito ma non era, purtroppo, come tutti noi lo abbiamo immaginato nei libri di favole.

Immagine di copertinaBallista e Heinrich Harder | Wikimedia

Heinrich Harder | Wikimedia

Heinrich Harder | Wikimedia

L'unicorno che visse realmente, Elasmotherium sibiricum, era irsuto ed enorme, molto più simile a un odierno rinoceronte, solo che portava sulla sua fronte il corno più terribile che possiate immaginare, quella protuberanza poteva raggiungere i due metri di lunghezza. il che non risulta sconvolgente perché l'Elasmotherium arrivava a misurare anche sei metri di lunghezza per un peso di oltre quattro tonnellate. Nonostante le sue dimensioni enormi che lo avvicinano più a un mammut che ha un cavallo, l'unicorno siberiano era molto probabilmente un animale da pascolo che amava ruminare erba.

Cranio di Elasmotherium sibiricum

Cranio di Elasmotherium sibiricum

Ghedoghedo | Wikimedia

La questione che intriga i ricercatori adesso è come sia possibile che questo esemplare abbia vissuto così a lungo rispetto ai dati che si erano raccolti in precedenza. Molto probabilmente nel sud-ovest della Siberia questi animali trovavano rifugio e questo esemplare vi sopravvisse a lungo al contrario del resto della sua specie. Un'altra ipotesi potrebbe essere quella di una migrazione più a sud, ma ancora non ci sono abbastanza indizi per costruire una teoria appropriata. Per questo i ricercatori sperano di trovare nuovi resti al più presto, in modo da poter formulare un'ipotesi accettabile e appagare la loro sete di conoscenza.