La Cassazione ha deliberato: è reato non dichiarare sul menù la presenza di prodotti surgelati

di Giulia Bertoni

21 Luglio 2017

La Cassazione ha deliberato: è reato non dichiarare sul menù la presenza di prodotti surgelati

Un ristoratore onesto lo fa a prescindere da ciò che dice la legge, ma quando si tratta di alimentazione è giusto esigere correttezza e onestà.
Perché se il consumo di cibi surgelati al ristorante ci può stare, il fatto che essi non vengano indicati sul menù no, sia perché i prezzi dovrebbero essere diversi, sia perché il cliente ha il diritto di decidere se consumare o meno quel determinato alimento. Ora una sentenza della Cassazione chiarisce che non indicare quelli non freschi sul menù è un reato.

Sentenza n. 34783 della Cassazione, depositata il 17 luglio 2017.

Sentenza n. 34783 della Cassazione, depositata il 17 luglio 2017.

Pixabay.com/Graphic Stock

Con la sentenza n. 34783 della Cassazione è stato stabilito che non specificare che un determinato alimento non è fresco ma surgelato (o congelato oppure che è stato abbattuto) equivale a una vera e propria frode commerciale.
Chi, dopo un controllo delle autorità competenti, viene scoperto a infrangere questa regola rischia multe che superano i duemila euro e, nei casi più gravi, persino la reclusione.

La giurisprudenza in questo settore si arricchisce di ulteriori specifiche e prevede che "anche la mera disponibilità di alimenti surgelati - non indicati come tali nel menù - nella cucina di un ristorante, configura il tentativo di frode in commercio, indipendentemente dall'inizio di una concreta contrattazione con il singolo avventore". I ristoratori sono avvisati e i consumatori tutelati (almeno in teoria).