Negli ultimi 40 anni la concentrazione spermatica maschile si è dimezzata, lo dicono 185 studi accademici
L'esistenza dell'essere umano è in questa era minacciata da reali e incombenti problematiche: la nostra vita non sembra cambiare giorno dopo giorno, ognuno tenta di cavarsela tra mille difficoltà, ma non dimentichiamo che la presenza dell'umano su questo pianeta è precaria. C'è chi dice che verremo eliminati da alieni, chi da un'asteroide, chi da un'epidemia, e c'è anche chi sostiene che semplicemente andremo incontro ad una lenta estinzione, anzi ci stiamo già incamminando.
via BBC
185 studi accademici sono giunti allo stesso risultato: dagli ultimi 40 anni il numero degli spermatozoi maschili è in costante diminuzione.
Meno spermatozoi vuol dire praticamente fertilità minore. Probabilmente avrete sentito delle persone avere questo problema, parenti, amici o forse voi stessi o il vostro partner: non si tratta di una problematica isolata, il dato a cui sono arrivati i ricercatori interessa il mondo intero.
Ecco perché il Dr. Hagai Levine, il principale ricercatore dello studio, si dice molto preoccupato: è un fattore su scala mondiale, è un trend di decrescita che possiamo dire interessare il genere umano maschile.
Tra il 1973 e il 2011 la concentrazione spermatica si è abbassata del 59.3%, con nessun accenno ad una ripresa: in altre parole, quarant'anni fa la fertilità era il doppio di quella di oggi. "Dai dati emerge che una fetta crescente di popolazione maschile si trova a dover affrontare problematiche di fertilità ridotta o di piena infertilità", affermano i ricercatori.
Come spiegare questo dato allarmante?
I ricercatori non sanno dare al momento una risposta precisa, ma hanno avanzato delle ipotesi che potrebbero presto trovare conferma: c'è da considerare un motivo biologico, ovvero il fatto che le coppie non hanno più un numero di figli elevato come una volta, e che quindi il corpo umano maschile ha ottimizzato l'impiego di energie in una produzione inutile di spermatozoi. Ma più della biologia i ricercatori sono convinti che a giocare un ruolo principale nella riduzione della fertilità sia l'esposizione ai pesticidi chimici, le abitudini quotidiane discutibili come il vizio del fumo e una dieta sbilanciata, fattori psicologici come lo stress.
Senza dei fattori di rischio certi, il Dr. Levine consiglia agli uomini di prendersi cura della loro salute, di condurre una vita sana ed equilibrata.
Allo stesso tempo il ricercatore ha inviato alle agenzie di governo un messaggio molto importante, quello di regolamentare l'uso di determinate sostanze chimiche e di esercitare maggiore controllo sui prodotti e sulle sostanze con cui la popolazione entra in contatto.
Non ci dimentichiamo che ciò che permette al genere umano di continuare ad esistere non è la tecnologia, non c'è un elisir magico: siamo imprescindibilmente legati alla biologia, ad un processo microscopico che ha come attori spermatozoi e ovuli.