Una donna italiana realizzerà il ponte galleggiante-sommerso che unirà i fiordi norvegesi
Ci vogliono 21 ore in automobile per attraversare la strada che porta dal porto meridionale Kristiansand a Trondheim, nella parte centrosettentrionale della Norvegia. Il viaggio è un'imbarcata tra parti di autostrade spezzettate, laghi e rocce che, per quanto siano delle meraviglie naturali, risultano scomodi compagni di viaggio. Grazie al progetto di un italiano da 25 miliardi di dollari, il tempo di percorrenza sarà dimezzato.
La struttura resterebbe sospesa a 30 metri di profondità.
Sarà realizzato un ponte che permetterà di percorrere quell'itinerario con sole 10 ore e mezza stimate, un vantaggio incalcolabile per gli abitanti di quei luoghi o per i turisti che avranno intenzione di visitarli. L'idea consisterebbe nel realizzare dei ponti semi-galleggianti, tutti ermeticamente connessi tra loro, posizionati ad una profondità subacquea di circa 30 metri, in modo da non poggiare sul fondo del bacino idrico.
Alle navi sarà consentito di procedere con la navigazione senza problemi.
In quelle zone le strade sono tortuose e storte per la natura stessa dei fiordi, lunghe strisce d'acqua che si spingono per chilometri all'interno della costa. I traghetti sono mezzi estremamente lenti, e gran parte del tempo lo si perde per l'imbarco e lo sbarco.
Il tunnel entrerebbe a far parte della strada E39, rappresentandone un grande ammodernamento. Il progetto, dovesse partire, sarebbe concluso nel 2035: l'intero complesso avrebbe una lunghezza di mille chilometri e taglierebbe 7 fiordi norvegesi.
Tale progetto rappresenterebbe una svolta per i trasporti di quella zona.
Può sembrare che il progetto voglia anticipare i tempi ma una volta realizzato poeterà una serie enorme di vantaggi, senza contare il fatto che in Norvegia esistono già 35 ponti subacquei (nessuno lungo come questo ovviamente). Da una profondità di trenta metri il ponte non sarebbe soggetto a problemi dovuti al maltempo, circostanza tutt'altro che trascurabile in quei luoghi. Inoltre la stessa profondità consentirebbe alle navi, comprese quelle da crociera, di continuare a navigare senza alcun problema.
Dietro al progetto del ponte c'è l'ingegnere Arianna Minoretti, originaria di Como.
L'ingegnere messo a capo del progetto è Arianna Minoretti, originaria di Como, assunta nel 2013 dal governo norvegese per studiare le possibilità reali del progetto. Il suo curriculum è stato scelto tra molti e la ragazza si è trasferita in Nord Europa, dove ha scoperto un'infinità di nuove possibilità.
Di seguito una presentazione tridimensionale del ponte.