Sorelle e fratelli maggiori sono più intelligenti, ce lo rivelano alcuni studi recenti
Forse non sarà il caso della famiglia Mozart o della famiglia di Karl Marx, ma alcuni autorevoli studi sostengono che mediamente i primogeniti sono più intelligenti degli altri figli. La ricerca è stata condotta all'Università di Oslo dall'equipe del Prof. Setter Kristensen e da Tor Bjerkedal, che lavora presso l'istituto di Epidemiologia dell’Esercito norvegese. Il Prof. Kristensen (tra l’altro secondogenito) ha analizzato i risultati dei test condotti su 250 mila soggetti tra i diciotto e i vent'anni, stabilendo che mediamente il QI dei primogeniti è superiore di due o tre punti rispetto a quello di fratelli o sorelle più piccoli. Causa dei genitori?
Secondo uno dei ricercatori il fenomeno non dipende dall'ordine di nascita, ma dal rapporto dei figli con i genitori, i quali investirebbero più tempo nell'educazione dei figli nati prima. L'ordine di nascita di per sé non ha alcuna influenza, il fattore determinante sarebbe quindi l'educazione: in media i primogeniti ricevono più tempo, cure e attenzioni. A conferma di questo vi è un dato: i secondogeniti cresciuti come primogeniti (per esempio a causa della prematura scomparsa del figlio maggiore) risultano avere un quoziente intellettivo più alto.
Esistono tuttavia grandi eccezioni a questa regola: capita infatti che i figli minori abbiano delle doti da far invidia ai fratelli e le sorelle più grandi. Un caso in particolare: l'ultima di cinque fratelli già all'età di due anni ha suscitato l'interesse del Mensa - associazione internazionale che riunisce le persone dotate di un alto QI. La piccola Georgia è di nazionalità inglese e secondo i test presenta un quoziente intellettivo di 152 punti, pari a quello di Stephen Hawking.
In questo caso singolare sembra che il merito sia stato quello dei fratelli maggiori che avrebbero riempito la piccola di cure e attenzioni, facendola crescere in un ambente decisamente stimolante.