Smettere di essere schiavi della rabbia pensando come un monaco buddhista: ecco il manuale per farlo
La rabbia è un sentimento potente ma insidioso. Ci conferisce solo l'illusione della forza trascinandoci in una spirale di negatività che fa ammalare il nostro corpo e il nostro spirito. Ryūnosuke Koike è il priore di uno dei tanti templi che costellano l'oriente e ha deciso di mettere per iscritto la saggezza e i precetti che a sua volta ha appreso.
Nel suo "Manuale di un monaco buddhista per abbandonare la rabbia" Koike ci spiega le regole che possiamo auto-imporci per controllare noi stessi: "Se lasciamo campo libero alla nostra mente – spiega – desiderio e rabbia affioreranno uno dopo l'altro. Ciò che invece la vincola strettamente affinché si opponga a questo flusso dannoso sono i precetti". Ecco le sette regole da seguire per tenere a bada la rabbia.
1. Astenersi dal desiderio
I desideri hanno una forza attrattiva invadente che se non viene controllata prende il sopravvento. Per questo motivo non dobbiamo lasciarla agire ma controllarla, in tal modo non perderemo la nostra voglia di fare e il nostro contatto col presente.
2. Astenersi dalla rabbia
La rabbia è il primo degli istinti illusori e dobbiamo estirparlo con molta cura dal nostro animo. Se lasciamo le nostre emozioni distruttive abbandonate a se stesse, queste possono dilagare annebbiando la mente e avvelenandoci un po' alla volta.
3. Astenersi dal dubbio e discernere la verità
Il dubbio è una forza dinamica che separa la mente dall'attimo presente. Per capire quando questa energia fa il suo ingresso c'è bisogno di una concentrazione minuziosa, ma se riusciamo ad accorgercene e a bloccarla, svilupperemo una calma e una chiarezza estremamente stabili.
4. Non mentire
Quando si affermano cose fasulle le informazioni nella nostra mente vengono disposte in maniera disordinata e cadiamo in uno stato di confusione. Inoltre, una volta detta una bugia bisognerà usare altre menzogne per tenerla viva, volta dopo volta ciò che è contrario alla verità resterà impresso nel nostro inconscio. E la mente si confonderà sempre di più.
5. Non criticare
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Quando si critica, si attiva l'istinto illusorio dell'attaccamento alle proprie opinioni al quale si aggiungono le intenzioni aggressive nei confronti dell'interlocutore. In questo modo si apre la strada alla rabbia che potrebbe venire a visitare il vostro cuore. Se si vuol esercitare la propria influenza sull'altro, invece di criticare, è saggio cercare di comprendere l'interlocutore e proporgli delle alternative adeguate.
6. Non calunniare
Quando calunniamo qualcuno che non è presente ci innervosiamo perché a muovere le nostre parole è sempre la rabbia. Invece di ridurre lo stress lo aumentiamo e consumiamo un sacco di energia inutilmente.
8. Non fare pettegolezzi
Chiacchiere inutili, ecco cosa sono i pettegolezzi. Potranno anche essere divertenti ma di solito vengono fatti per vantarsi e reclamare attenzione, in questo modo ci allontaniamo dai sentimenti dell'altro e abbassiamo il controllo su noi stessi dando la possibilità al dubbio di insinuarsi nella nostra mente.