Due ragazzi siciliani riciclano gli scarti vegetali delle aziende agricole per produrre una bioplastica

Claudia Melucci image
di Claudia Melucci

20 Settembre 2017

Due ragazzi siciliani riciclano gli scarti vegetali delle aziende agricole per produrre una bioplastica

Rendere più performante il processo produttivo, produrre meno rifiuti e riciclare quelli esistenti: è l'obiettivo che si pone l'economia globale ma che, in contetsi più piccoli, è già realtà. Lo è già ad esempio nella startup di due giovani ragazzi siciliani che da anni studiano per produrre materiali industriali di derivazione naturale: ci sono riusciti con l'Hempbioplastic, una plastica bio ricavata dalla canapa (hemp in inglese significa canapa) e dagli scarti vegetali delle aziende agricole.

Una plastica biodegradabile, senza petrolio e che non inquina.

Una plastica biodegradabile, senza petrolio e che non inquina.

kanesis.eu

Kanesis è la startup fondata qualche anno fa da due giovanissimi siciliani, Giovanni Milazzo e Antonio Caruso. Il loro obiettivo è quello di stabilire un legame tra settore primario e secondario, ormai perso da molto tempo. Secondo la loro filosofia rinsaldare questo legame è l'unico futuro che si prospetta all'industria. Non c'è bisogno di produrre nuove materie e materiali, ora come ora urge trovare un modo per utilizzare quelle prodotti come scarti. 

La mission della startup è quella di sostituire i materiali di origine petrolchimica con quelli di origini vegetali. 

La bioplastica da loro prodotta può essere usata anche per prodotti di uso comune, resistenti e funzionali. Secondo questi giovani ingegneri il loro materiale oltre ad avere numerosi vantaggi dal punto di vista dell'impatto ambientale, supera di gran lunga le prestazioni quelli tradizionali: è più leggera, ha una resistenza alla trazione migliore del 30% e non per ultimo ha un costo nettamente inferiore. 

Ha proprio tutte le carte in regola la Hembioplastic: questi ragazzi seguono la scia di tutte quelle startup, la maggior parte formate da menti giovani e brillanti, che vogliono migliorare il pianeta. Sono nate in un contesto non di prosperità, in cui l'esigenza principale è produrre, ma in un periodo di crisi, in cui la parola d'ordine è riciclo. 

Riciclare gli scarti vegetali per eliminare l'impiego di materiali petrolchimici. Inoltre, l'orgoglio italiano non ci fa dimentticare che la Hempbioplastic è un prodotto 100% made in Italy.

Forza ragazzi!