L'ultima donna al mondo in grado di lavorare la rarissima e preziosa seta di mare

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di Marco Renzi

28 Settembre 2017

L'ultima donna al mondo in grado di lavorare la rarissima e preziosa seta di mare

L'avvicendarsi delle generazioni e i cambiamenti globali a livello economico hanno come (inevitabile?) conseguenza la perdita parziale o totale del patrimonio artigianale, inteso soprattutto come abilità di produrre manualmente accessori e prodotti tipici di una data area geografica.

Capita spesso che i giovani risultino poco interessati ad imparare le arti dei loro nonni, e non solo per disinteresse. Non essendoci una reale necessità di produzione (a causa del progresso industriale o della mancanza di un mercato di riferimento) alcuni preziosissimi processi di lavorazione artigianale risultano obsoleti e rischiano di perdersi per sempre.

Solo l'informazione e la salvaguardia del patrimonio culturale di un paese possono salvare questi pezzi di storia dall'oblio, e a tal proposito vogliamo raccontarvi la storia di Chiara Vigo, l'ultima tessitrice di seta di mare.

via chiaravigo.it

Museo del Bisso

Museo del Bisso

Nel mar Mediterraneo, in condizioni ottimali di purezza dell'acqua, vive un enorme mollusco dal nome Pinna Nobilis, che guarda caso è a rischio di estinzione. Per ancorarsi agli scogli l'animale secerne un filamento proteico che a contatto con l'acqua si solidifica: nasce così il bisso, uno dei fili più rari e preziosi al mondo.

Flickr / Giulio Gigante

Flickr / Giulio Gigante

La millenaria arte della raccolta, produzione e tessitura del bisso è ormai praticamente scomparsa, se non fosse per un'unica donna che ne custodisce il segreto: si tratta di Chiara Vigo, che vive e lavora sull'isola di Sant'Antioco in Sardegna e ad oltre 60 anni si immerge fino a 17 metri per raccogliere il filamento.

Arnaud Abadie/Flickr

Arnaud Abadie/Flickr

Il popolo sardo è in generale molto legato al suo territorio e alla sua fauna, e Chiara non è da meno: la donna ha infatti perfezionato la tecnica che permette di raccogliere il filamento senza danneggiare o uccidere l'animale. Se ne recidono solo gli ultimi 5 cm, con il risultato che per fare 30 grammi di seta ci vogliono decine di immersioni.

Emmanuelbaltasar/Flickr

Emmanuelbaltasar/Flickr

L'attività di Chiara Vigo non è legata al rientro economico, poiché vincolata al "giuramento del mare": una promessa solenne con cui Chiara si è impegnata a non trarre profitto dal bisso, che essendo un prodotto marino è patrimonio dell'umanità e non del singolo. I suoi prodotti non possono essere acquistati (ha rifiutato cifre da capogiro) ma solo regalati. Talvolta a personalità note come Benedetto XVI o la regina di Danimarca, talvolta a coppie di sposi di passaggio.

Flickr / Giulio Gigante

Flickr / Giulio Gigante

La storia del bisso ha radici millenarie e si perde nella notte dei tempi. Viene nominato in molti passi della Bibbia e riferito anche ai popoli dell'Egitto e della Mesopotamia; ciò che è certo è che molti regnanti in tutto il mondo ne vennero in possesso, come testimoniano i pezzi esposti in vari musei (foto successiva: museo di Storia Naturale di Braunschweig, in Germania).

L'ultima donna al mondo in grado di lavorare la rarissima e preziosa seta di mare - 7
Flickr / Giulio Gigante

Flickr / Giulio Gigante

Fino agli anni '50 era possibile trovare sull'isola di Sant'Antioco varie tessitrici di bisso, ma con il tempo il numero si è ridotto e non c'è stato un ricambio generazionale.

Per fortuna le istituzioni, anche grazie all'informazione e a petizioni online, si sono interessate alla faccenda e oggi esiste un museo che è possibile visitare. Quello che ci auguriamo è che l'interesse non si affievolisca e che ci sia una nuova generazione di tessitrici pronta ad ereditare questa tradizione millenaria per non perdere un ennesimo, preziosissimo, pezzo della nostra storia.

Flickr / Giulio Gigante

Flickr / Giulio Gigante

Per saperne di più consultate il sito web chiaravigo.it.