3 atteggiamenti dei genitori che minano enormemente l'autostima dei figli
Non avere una buona consapevolezza di se stessi è uno dei modi più comuni coi quali i genitori possono intaccare l'autostima dei figli senza nemmeno rendersene conto.
È vero, il "Manuale del genitore perfetto" non esiste, ma spesso gli adulti sottovalutano l'impatto che le le loro azioni e le loro parole possono avere sulla mente dei più piccoli, specialmente quando esse non forniscono strumenti per affrontare la vita ma servono solo a costruire paure e incertezze. Ecco alcuni degli atteggiamenti dei genitori che più spesso minano la sicurezza dei bambini.
1. Non lasciarli liberi di commettere errori
Avere l'istinto di evitare che i nostri figli commettano errori che abbiamo fatto noi adulti a nostro tempo è comprensibile, ma si sa che s'impara davvero solo quando si vivono sulla propria pelle le conseguenze di un atto.
Il compito di un genitore è quello di dare delle indicazioni, di spiegare a cosa si rischia di andare incontro prendendo una decisione piuttosto che l'altra; essere iperprotettivi ed eccessivamente cauti potrebbe fare sì che i vostri figli si sentano insicuri e sempre bisognosi di appoggiarsi al parere di altri per andare avanti nella vita.
2. Pretendere (o credere) che ragionino come degli adulti
Una delle cose più difficili che la mente adulta di un genitore può ricordare è che un bambino non vede la realtà basandosi sui suoi stessi schemi, semplicemente perché quegli schemi sono ancora in via di costruzione.
Quante volte, magari vinti dalla stanchezza, ci arrabbiamo perché pretendiamo che loro capiscano "da sé" che qualcosa è sbagliato e non ci capacitiamo di come loro non ci riescano? Questo modo di presentare come facile e logico qualcosa che loro non riescono a fare potrebbe a lungo andare convincerli che c'è qualcosa che non va in loro...
3. Criticarli
Molti genitori non sono consapevoli della frequenza e del grado coi quali criticano l'operato dei figli; trasmettere la propria esperienza senza farli sentire giudicati non è semplice ma, come sostiene lo psicologo Kenneth Barish: "Un persistente atteggiamento di critica è spesso profondamente distruttivo e i tentativi di equilibrare la dose di critiche con quella di lodi si è già rivelata una strategia fallimentare, sia nelle relazioni coniugali che in quella genitore-figlio. Quando si insiste sul criticare, tutti gli altri tentativi di migliorare i rapporti familiari hanno buone possibilità di fallire".