Il Castello di Moszna possiede 99 torri e 365 stanze ed è considerato tra gli edifici più belli d'Europa
Se siete appassionati di castelli, di quelli fiabeschi in cui sembra viverci un re ed una regina, tra le vostre mete di viaggio non può assolutamente mancare la Polonia. Se dovessimo sceglierne uno tra i tantissimi presenti in questa terra, consiglieremmo senza ombra di dubbio quello nella cittadina di Moszna, che è anche quello più famoso dell'Alta Slesia. È proprio il caso di dirlo: visitando questa meraviglia sembra che i sogni possano diventare realtà.
Il Castello di Mozna è una struttura fiabesca che ad una prima occhiata assomiglia ad un classico inglese dell'era elisabettiana.
Solo uno sguardo più da vicino rivelerà le mille sfaccettature di questo edificio, costruitesi negli anni grazie alla successione delle diverse famiglie che hanno risieduto in questo posto.
Il castello può essere suddiviso in tre porzioni nettamente diverse tra loro per lo stile di costruzione, ma allo stesso tempo unite in un'armonia misteriosa.
Ci sono molte leggende che narrano di come questi diversi muri siano stati eretti per dare vita a quello che è conosciuto oggi come il Castello delle 99 torri.
La storia del paese di Moszna inizia nel XIV secolo, quando la famiglia Moschin si stabilì in un paese sconosciuto quasi a tutti, con l'intento di trasformarlo in una tappa di rifugio per l'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone: una leggenda locale afferma proprio che la struttura, prima di essere un castello, fosse un monastero gestito dai Cavalieri.
Il periodo dei Cavalieri non durò molto e ancora oggi rimane avvolto dal mistero e dalle incertezze.
Ministry of Foreign Affairs of the Republic of Poland/Flickr
Dai Cavalieri si passa alla prima famiglia ufficialmente proprietaria del Castello: la famiglia Von Skall acquistò la residenza nel 1679 e gettò le basi del castello odierno. Deceduto l'ultimo membro della famiglia, la struttura passò nelle mani di un tale George Wilhelm von Reisewitz, Grande Maresciallo alla corte di Federico il Grande: fu lui ad iniziare un'opera di ammodernamento che finì per coprire quasi completamente le tracce lasciate dai Cavalieri, per fare posto a quello che è oggi il cuore Barocco del castello.
Come molte altre famiglie aristocratiche, anche quella von Reisewitz finì per non avere più risorse e perdere la proprietà del Castello.
In quasi due secoli il castello passò nelle mani di innumerevoli famiglie, legate una all'altra da diversi gradi di parentela.
Uno dei nomi più importanti tra quelli che hanno abitato il castello è Franz Hubert, a cui si devono i lavori più importanti effettuati sul castello.
A lui sono attribuiti i più importanti lavori che hanno portato il Castello di Moszna allo splendore attuale.
I suoi investimenti però sono stati letteralmente mandati in fumo da un tragico incendio scoppiato in un'ala del castello, che ha distrutto una porzione notevole delle opere appena portate a termine.
Non solo Franz Hubert restaurò il castello dopo l'incendio, ma decise anche di allargarlo aggiungendo un'area in stile gotico vittoriano, in voga alla fine del XIX secolo. In meno di dieci anni si aggiunsero un bellissimo giardino e un'ala in stile neo-rinascimentale, per compiacere l'Imperatore Guglielmo II, l'ultimo imperatore di Prussia, che negli anni diventò un ospite fisso del castello.
A causa della negligenza del figlio di Franz Hubert, la famiglia quasi non perse il castello così come tutte le sue fortune.
L'assenza di una famiglia potente a comando della residenza, diede possibilità all'Armata Rossa di depredare a piacimento molte stanze.
Oggi il castello è più o meno come lo ha lasciato Franz Hubert, con le sue 99 torri e le sue 365 stanze.
Inoltre oggi il castello ospita un favoloso albergo in cui si può vivere l'esperienza di abitare un vero castello delle fiabe, anche solo per qualche giorno.
Immerso in un giardino di azalee, rododendri e querce, il Castello di Moszna è il luogo ideale per chi vuole abbandonare per qualche tempo la vita reale e immergersi in una uguale in tutto e per tutto in una favola.