Perché la tecnica del bagnomaria si chiama così? Conoscete la donna da cui prende il nome
Il metodo di riscaldamento, cottura o distillazione detto 'bagnomaria' è uno dei più utilizzati quando si ha a che fare con ingredienti delicati, che si preferisce non mettere a contatto diretto con una fonte di calore.
Grazie al graduale riscaldamento dell'acqua posta in un contenitore più grande, il contenuto di quello più piccolo può essere infatti gestito con un ottimo livello di controllo. Ma da dove viene questa curiosa denominazione?
Immagine di copertina: Wikimedia Commons/Antoinel
Bagnomaria... Ma Maria chi?
Wikimedia/Symbola Aurea Mensae Duodecim Nationum
Immagine: Chemical Heritage Foundation
Sull'origine della tecnica del bagnomaria non esistono dati certi ma il ricorso ad essa pare si faccia sin dai tempi di Ippocrate (IV secolo a.C.).
Il nome con cui la conosciamo oggi, però, deriva da Maria la Giudea (nota anche come Miriam la Profetessa), una donna che si dice sia vissuta tra il I e III secolo d.C. nell'Impero Romano orientale (con ogni probabilità ad Alessandria d'Egitto) e che fu una filosofa e alchimista, da molti considerata la prima figura dell'alchimia Occidentale a essere realmente esistita.
La traccia più concreta della sua esistenza si ritrova in un testo alchemico scritto da Zosimo di Panopoli, a sua volta alchimista egizio di epoca romana. Gli studi che Maria portò avanti in questo campo non sono sopravvissuti in forma di reperti storici, ma sono stati tramandati fino a giungere a noi.
Si dice che Maria Prophetissima abbia sperimentato molto il balneum Mariae per osservare le modifiche che questa tecnica apportava agli elisir che produceva e nel trattamento dei metalli preziosi. Pare inoltre che essa usasse fare il bagno una volta a settimana e che l'acqua da lei utilizzata venisse poi bevuta dalla gente del posto durante una celebrazione annuale.
Il ricorso a questa espressione viene rilevato per la prima volta in uno scritto del medico e autore religioso Arnaldo da Villanova, che lo introdusse nell'uso comune nel XIV secolo.
Insomma, questo metodo di riscaldamento deve il suo nome a una figura al limite fra lo storico e il leggendario ma sicuramente di grande fascio. L'avreste mai detto?