11 esempi di etichetta giapponese che farebbero impazzire qualunque occidentale
Ogni paese ha le sue regole di buona educazione ed etichetta ed esse rientrano certamente fra le cose che più differenziano il mondo occidentale da quello orientale.
In Giappone, in particolare, l'elenco di costumi a cui bisogna attenersi è lungo e ben specifico: ecco alcuni, curiosi esempi di cui forse non eravate a conoscenza e che ai vostri occhi potrebbero apparire assurdi o... Lodevoli!
1. Rivolgersi a qualcuno
Oltre al noto suffisso -san, che si fa seguire al cognome di una persona (quasi mai ci si rivolge a qualcuno usando solo il nome), la lingua giapponese mette a disposizione dei suoi parlanti numerosi altri suffissi da utilizzare in situazioni specifiche, fra cui:
- -kun: una sorta di -san meno formale dal generale significato di 'amico' da far seguire al nome di una persona;
- -chan: un suffisso diminutivo utilizzato per bambini, membri della famiglia di sesso femminile, la compagna e le amiche intime;
- -senpai: per rivolgersi a colleghi o compagni di studio più grandi (si usa 'kōhai', per i più piccoli);
- -sensei: si usa per rivolgersi a figure degne di rispetto come medici, insegnanti, scienziati, ecc;
- -shi: suffisso formale da utilizzare nella forma scritta.
2. Scambiarsi biglietti da visita
Come avviene anche in Cina, avere e distribuire il proprio biglietto da visita è una questione di grande importanza: si procede ponendosi di fronte all'altra persona, porgendo il biglietto con entrambe le mani (mai una sola!) ma tenendolo al di sopra o al di sotto di quello dell'altro, a seconda della posizione sociale e lavorativa.
Quando si riceve un biglietto da visita bisogna avere l'accortezza di leggerlo davanti all'altra persona e disporlo poi in un apposito raccoglitore, senza dimenticare di inchinarsi!
3. In ascensore
Un'altra comune convenzione: la persona che per prima entra in un ascensore vuoto diviene incaricata di "guidarlo"! Si deve disporre accanto al pannello dei tasti, tenere aperte le porte finché sono entrati tutti e, quando si arriva al piano desiderato, deve lasciare l'ascensore per ultima.
4. Come ci si comporta sui mezzi pubblici?
Immagine: gakuran
Oltre alle comuni abitudini di cedere il posto a donne in attesa e invalidi, sui metrò giapponesi vigono (e vengono rispettate!) anche tante altre regole. Alcune di esse sono:
- A meno che non si tratti di un posto riservato (che non dovete assolutamente occupare senza motivo), cedere il posto agli anziani non è un obbligo, anzi è spesso motivo di imbarazzo. Se volete farlo comunque, il consiglio è fingere di alzarvi perché dovete scendere o perché, semplicemente, non volete più stare seduti;
- In metro, fra le altre cose, non si parla ad alta voce, non si ascolta musica senza cuffie, non ci siede a terra e non si intralcia il passaggio di chi deve scendere o salire.
5. Contatto fisico
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Fissare negli occhi uno sconosciuto non è bene, figuriamoci forzare un contatto fisico!
Sui vagoni super affollati di Tokyo ci si piega all'inevitabile, ma nelle altre situazioni non ci si prende la confidenza di toccare una persona con cui non si ha intimità e, anche in questo ultimo caso, non si fa in pubblico. Pensate che fino alla metà degli anni Cinquanta, baciarsi in pubblico era una vera e propria violazione dell'ordine pubblico.
6. Rapporto con l'alcol
Quando i giapponesi decidono di farsi una bevuta, tutte le rigide gerarchie sociali vanno in frantumi: un professore può passare una serata con i suoi studenti e quando sarà così ubriaco da non ricordare più nemmeno il proprio nome, saranno loro a riportarlo a casa! Quando la sbronza sarà passata, tutti torneranno a comportarsi normalmente, come se nulla fosse successo!
7. Soldi
Quando si regalano dei soldi a qualcuno, è buona norma ricorrere a una bustina apposita: in Giappone (come in Cina) se ne trovano davvero di tutti i tipi.
8. L'arte di stare seduti in maniera composta
In Giappone, anche grazie al modo in cui sono concepiti gli spazi, ci si siede in "seiza", ossia col sedere adagiato sui talloni. Gli stranieri trovano questa posizione spesso impossibile da sopportare e/o dolorosa, ma dovrebbero almeno avere la sensibilità di non imporre alla vista di un giapponese posture troppo "libere".
9. Regali
In Giappone esistono due stagioni specifiche in cui si è soliti fare dei regali alla persona a cui, in quel momento, siamo particolarmente grati: "Ochugen" (a luglio) e "Oseibo" (Dicembre).
Quando si riceve un regalo, invece, bisogna sempre rispettare l'altro evitando di aprirlo subito: aprire un pacchetto e mostrare a tutti il contenuto equivale a mostrare impazienza, palesare il valore economico di quel regalo e rischiare di non riuscire a mascherare un velo di delusione. Insomma: da non fare mai!
10. Mostrare rispetto inchinandosi
Il modo in cui ci si inchina non è uno solo: ci sono versioni in piedi, seduti, in ginocchio, per donne e per uomini. Ad esempio:
- l'inchino "eshaku" (di 15° circa) è quello che si scambiano persone dello stesso rango sociale;
- inchino "keirei" (di 30° circa) è l'inchino che riserviamo a insegnanti o al capo;
- inchino "saikeirei" (di 45° circa) è quello che si fa di fronte all'imperatore o quando si vuole chiedere scusa;
- prostrazione totale in ginocchio: ricorre ad esso chi ha fatto qualcosa di veramente grave.
Naturalmente i giapponesi non si aspettano che uno straniere si attenga a queste regole ma quando lo fanno, i primi rimangono piacevolmente colpiti.
11. Salutare un cliente o il dirigente aziendale
Se andaste in Giappone vi potrebbe capitare di assistere a una scena così: quando il capo lascia il posto di lavoro, tutti i suoi impiegati si alzano e lo accompagnano alla porta (o all'ascensore) inchinandosi alla sua presenza. Questa regola, tuttavia, inizia a essere considerata dalle generazioni più giovani un po' troppo formale.
Cosa ci dite di queste usanze della paese del Sol Levante?