Scopriamo le Catacombe di Kom El Shoqafa, una delle 7 meraviglie del mondo medievale
Sotto il suolo di Alessandria d'Egitto si apre una serie di cunicoli e gallerie che conosciamo con il nome di Catacombe di Kom El Shoqafa, e che rappresentano la necropoli greco-romana più grande del territorio egiziano.
Le gallerie furono scavate ai tempi degli Imperatori Adottivi (II secolo d.C.) e utilizzate fino al IV secolo, per poi essere completamente dimenticate o utilizzate come cave di pietra o nascondiglio per munizioni. Nel '900 poi, grazie ad un asino che vi è caduto dentro, il sito venne riscoperto e venne da molti inserito tra le "7 meraviglie del mondo medievale" (denominazione che ha nulla a che fare con il periodo a noi noto come "Medioevo").
Alle catacombe si accede tramite una scala che ruota intorno ad un pozzo centrale, necessario per calare i corpi dei defunti. Si può scendere alla profondità massima di 30 metri, passando per tre livelli.
Al primo livello si trova un'ampia sala rotonda dedicata probabilmente ai banchetti con cui parenti e amici celebravano la dipartita del defunto; la destinazione d'uso è stata suggerita dalla grande quantità di cocci ritrovati al suo interno.
Altre scale conducono poi al secondo livello, il vero e proprio cuore del complesso, contenente elementi funerari che rimandano ad iconografie egizie, greche e romane. I sarcofagi sono qui vegliati da statue e raffigurazioni murarie di divinità e creature mitologiche. Vi sono ad esempio due serpenti giganti, che secondo la tradizione dovevano difendere le tombe dai saccheggiatori, o Anubi, il dio dei morti, vestito con la corazza di un guerriero romano.
Dalle stanze più ampie si ramificano innumerevoli cunicoli e gallerie che contengono oltre trecento loculi, mentre un'altra scala conduce al piano più basso, purtroppo inaccessibile poiché allagato.
È probabile che il complesso originario sia stato costruito per ospitare una sola famiglia, ma con il tempo ampliato per contenere altri defunti. Ne è un esempio la cosiddetta "sala di Caracalla", che ospita i corpi di centinaia di cittadini di Alessandria trucidati dall'imperatore per aver ironizzato su un presunto rapporto incestuoso tra lui e sua madre.
Nonostante il tempo trascorso, le incursioni dei ladri e gli eventi naturali, questi locali e le bellezze custodite al loro interno rimangono un'affascinante perla in cui varie culture e influenze artistiche riescono a convergere mostrandosi nella loro misteriosa bellezza.