8 personaggi realmente esistiti le cui vite vi sorprenderanno

di Francesco Mattia

15 Dicembre 2017

8 personaggi realmente esistiti le cui vite vi sorprenderanno

Sfogliando le pagine della storia si possono scoprire personaggi inaspettati e dalle vite talmente singolari da poter addirittura essere, senza alcuno sforzo, trasformate in pellicole cinematografiche. Ci si può imbattere, ad esempio, in fanciulle allevate da tribù di indiani d'America, in preti assassini o perfino nell'uomo più ricco che sia mai esistito! Le vite degli 8 personaggi presentati all'interno di questo articolo riusciranno senza ombra di dubbio a lasciarvi senza parole.

1. La "donna inaffondabile".

1. La "donna inaffondabile".

Boylo/ Wikimedia

Violet Jessop lavorava come hostess sulla Olympic, una nave della White Star Line, quando questa si scontrò con la nave inglese Hawke. La Jessop riuscì fortunatamente a salvarsi e, successivamente, a riprendere il proprio lavoro su un'altra nave da crociera: il Titanic. Tutti conoscono la malaugurata sorte del Titanic, ma in pochi sanno che Violet Jessop riuscì a mettersi nuovamente in salvo su una scialuppa di salvataggio. Decisa a non abbandonare la propria professione, Violet entrò nello staff della Britannic, nave ospedale operante nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Ebbene, anche la Britannic affondò (colpa di una mina tedesca), ma la "donna inaffondabile" sopravvisse ancora una volta!

2. L'uomo più ricco della storia.

2. L'uomo più ricco della storia.

Gallica Digital Library/ Wikimedia

Mansa Musa I divenne imperatore del Mali nel 1312. Grazie al commercio di oro e sale accumulò una fortuna talmente grande (circa 400 miliardi, volendo tradurla in dollari) da fare invidia a quella di Rockefeller (circa 336 miliardi di dollari)! Cosa fece l'imperatore del Mali con tutti quei soldi? Gran parte del suo potere economico fu investito nella realizzazione di moschee (stando alla leggenda, una ogni venerdì).

3. La prostituta che divenne regina dei pirati.

3. La prostituta che divenne regina dei pirati.

Anonymous/ Wikimedia

La storia di Ching Shih si dispiega in Cina durante il XIX secolo. Shih, donna di umili origini, lavorò come prostituta fino al giorno in cui il pirata Zheng Yi razziò il suo paese e la scelse come sposa. Shih conobbe, dunque, la pirateria e ben presto ottenne il potere sulla enorme flotta di Zheng Yi: alla morte del pirata, Shih prese il suo posto e divenne tra le donne più temute e rispettate della Cina. Quando l'imperatore cinese offrì la pace ai pirati, in cambio di rinunciare alla loro attività criminale, Shih accettò e tornò alla vita da civile più ricca che mai!

4. Il prete americano che fu condannato alla sedia elettrica.

4. Il prete americano che fu condannato alla sedia elettrica.

Wikimedia

Hans Schmidt, prete di origini tedesche, decise di trasferirsi alla St. Boniface Church di Manhattan, dove intrattenne una relazione con una inserviente. Nel 1913 i due decisero di sposarsi in totale segreto ma, quando la donna affermò di aspettare un bambino, Schmidt la uccise e la gettò nell'Hudson River (se qualcuno avesse saputo della loro storia, la sua carriera sarebbe finita miseramente). Gli investigatori però, trovati i resti della donna nel fiume, risalirono al prete, lo arrestarono e lo condannarono alla sedia elettrica.

5. L'uomo aragosta.

5. L'uomo aragosta.

Walsh David/ Wikimedia

Grady F. Stiles Jr. soffriva di ectrodattilia (deformazione delle mani e dei piedi "a chela di granchio"), motivo per cui ebbe seri impedimenti nella deambulazione e fu costretto alla sedia a rotelle. Sempre a causa della deformazione, Grady lavorava nel mondo del circo; fu in quegli ambienti che conobbe la sua futura sposa. Non avendo la possibilità di utilizzare la parte inferiore del corpo, egli sviluppò una grande forza in quella superiore; sfortunatamente, però, questa forza venne riversata sulla moglie e sui figli (a causa dei problemi di alcolismo che Grady aveva), finché la moglie stessa decise di pagare il vicino di casa per eliminarlo.

6. Il serial killer la cui testa è esposta in un vaso all'Università di Lisbona.

6. Il serial killer la cui testa è esposta in un vaso all'Università di Lisbona.

Unknown/ Wikimedia

Diogo Alves, il serial killer più pericoloso di tutto il Portogallo, era noto per aggredire i contadini che tornavano a casa attraversando il ponte dell'Aqueduto Das Aguas Livres di Lisbona, i quali venivano da lui derubati e gettati giù dal ponte. Il criminale fu arrestato tre anni dopo l'inizio della sua attività (periodo in cui aveva collezionato ben 70 omicidi!) e, per scelta di alcuni scienziati, la sua testa fu riposta in un vaso al fine di studiare la natura della crimine. Da quell'anno (1839) la testa di Alves si trova ancora all'interno del vaso, attualmente esposta nella Facoltà di Medicina dell'Università di Lisbona.

7. Il medico che finì in manicomio per aver rivoluzionato la prassi ospedaliera.

7. Il medico che finì in manicomio per aver rivoluzionato la prassi ospedaliera.

Jenő Doby/ Wikimedia

Ignaz Semmelweis era un medico (operante a Vienna) che si accorse di uno strano fatto: le donne in gravidanza che morivano di sepsi erano cinque volte più numerose nei reparti gestiti dai medici che in quelli gestiti dalle ostetriche. Riflettendo, Semmelweis capì che ciò era dovuto alle scarse misure di disinfezione: i medici operavano le donne con gli stessi attrezzi utilizzati per le autopsie, senza adeguata sterilizzazione. A causa delle sue aspre critiche al sistema ospedaliero, il promotore della disinfezione degli strumenti medici mediante cloro venne ridicolizzato dai colleghi (i quali si sentivano sotto attacco) e condotto alla pazzia. Morì in manicomio, forse (ironia della sorte) proprio di sepsi!

8. La ragazza mormone che fu allevata dai Mohave.

8. La ragazza mormone che fu allevata dai Mohave.

Author=Unknown/ Wikimedia

La storia di Olive Oatman (1838-1903), giovane fanciulla di religione mormone, comincia quando all'età di 13 anni viene rapita dalla tribù degli Yavapai, durante un viaggio in treno verso la California. Gli Yavapai la separarono dai genitori e la vendettero poco dopo, come schiava, ai Mohave (tribù di nativi americani del deserto del Mojave); questi uomini, però, la accolsero come membro a tutti gli effetti della tribù, la tatuarono e la vestirono con i loro abiti. La giovane visse con i Mohave fino all'età di 19 anni, quando (a causa di una minaccia da parte degli europei di Fort Yuma) fu rilasciata e fatta tornare dai propri cari.