10 modi in cui i media manipolano l'opinione pubblica
Che i media utilizzino strategie di controllo e condizionamento nei confronti delle masse è ormai una nozione accreditata da quasi tutti i sociologi. Scavando tra le informazioni circolanti a riguardo è possibile perfino giungere ad una lista dei 10 sistemi più utilizzati dai mezzi di comunicazione di massa per manipolare l'opinione pubblica. Attribuita erroneamente a Noam Chomsky (è stato lo stesso intellettuale a smentire il quanto), tale lista è stata in realtà diffusa da anonimi - i contenuti, tuttavia, risultano in linea con il pensiero dello studioso.
Immagine di copertina: Pexels
1. Strategia della disinformazione.
Uno dei metodi utilizzati dai media per manipolare le masse è quello di impedire a queste ultime di accedere alla verità, celando i fatti sotto informazioni devianti o addirittura false. Mantenere il pubblico in uno stato di ignoranza, infatti, ne renderebbe più semplice il controllo.
2. Strategia della mappatura.
Mappare gli individui, conoscere le loro abitudini e i loro sentimenti è un'arma che in passato ha fatto gola perfino alla C.I.A. (si legga riguardo a Edward Snowden e al PRISM). Conoscere le masse più di quanto queste conoscano i media garantisce a questi ultimi un incredibile vantaggio.
3. Strategia della mediocrità.
Stimolare il pubblico ad essere soddisfatto della mediocrità elimina una grande fonte di pericolo per l'egemonia delle élites. Facendo accettare la via della mediocrità, i media deprivano le masse di ambizioni e coscienza critica, due importanti minacce per chiunque voglia mantenere il potere.
4. Strategia della risoluzione di problemi.
Spesso i media hanno esagerato problemi esistenti all'interno della società (crisi economiche, terrorismo, criminalità, ecc.) con lo scopo di indurre la popolazione a fare un passo indietro rispetto ai propri diritti, a prendere delle decisioni o a difendere delle cause. Risolvendo tali problemi "gonfiati", le élites sono addirittura riuscite a fare la figura degli eroi.
5. Strategia del capro espiatorio.
Un modo per focalizzare l'attenzione dei più altrove rispetto agli avvenimenti veramente degni di interesse comunitario è quello di creare dei diversivi (ad esempio, notizie su crimini o aggressioni di cani). Per "diversivi" si intendono fatti o notizie capaci di canalizzare l'indignazione e le critiche delle masse, distogliendoli dagli eventi degni di nota.
6. Strategia della gradualità.
Al fine di condurre l'opinione pubblica ad effettuare una scelta improbabile o scomoda, i mezzi di comunicazione tendono a somministrare le informazioni riguardanti la positività di quella scelta in modo graduale. Così facendo, quella scelta guadagna spazio all'interno delle menti delle persone, fino a diventare accettabile o necessaria.
7. Strategia delle emozioni.
Sollecitare e sfruttare l'apertura del canale emotivo delle persone può non solo influire negativamente sulla loro capacità critica, ma permette anche di innestare in loro idee, paure, desideri o comportamenti utili alla classe dominante.
8. Strategia del senso di colpa.
Indurre gli individui a provare sensi di colpa per le proprie situazioni (o addirittura per i problemi della società) li spinge a perdere fiducia nelle proprie capacità, a svalutarsi e di conseguenza a cadere nella trappola della mediocrità.
9. Strategia della comunicazione infantile.
Una tecnica psicologica particolarmente usata in ambito mediatico (soprattutto dalle pubblicità) è quella di rivolgersi allo spettatore con parole, simboli e immagini il più vicino possibile a quelle utilizzate nella comunicazione infantile. Ciò indurrebbe, di conseguenza, l'individuo a reagire secondo modalità istintive e poco riflessive.
10. Strategia della posticipazione.
Spesso i media riescono a far credere alla massa che una decisione dolorosa o svantaggiosa sia necessaria, posticipando per altro la decisione all'indomani o ai mesi successivi. Percependo tale scelta "impossibile" come non imminente, gli individui tenderebbero a smussarne la gravità, ad accettarne il peso e a renderla una scelta "possibile".