Nel Medioevo Bologna aveva così tante torri da far indivia a New York: ecco a cosa servivano

Claudia Melucci image
di Claudia Melucci

24 Dicembre 2017

Nel Medioevo Bologna aveva così tante torri da far indivia a New York: ecco a cosa servivano

Tutti conoscono Bologna per essere 'dotta', per via dei numerosi centri di studio che qui nacquero, tra cui la prima Università al mondo, per essere 'grassa', numerosi sono infatti i piatti tipici non proprio dietetici, e infine per essere 'rossa', colore che caratterizza i mattoni con cui è costruita la maggior parte degli edifici bolognesi. Bologna però ha un altro aspetto molto curioso, ma meno conosciuto: la città infatti veniva definita anche 'turrita' a causa delle numerose torri che si ammassavano nel centro della città in maniera quasi claustrofobica.

Nel Medioevo, nelle mura di Bologna, si potevano contare 100 torri, costruite l'una a pochi metri di distanza dall'altra.

Nel Medioevo, nelle mura di Bologna, si potevano contare 100 torri, costruite l'una a pochi metri di distanza dall'altra.

Angelo Finelli/Wikimedia

L'impressione che si ha a guardare un disegno di Bologna nel Medioevo è quella di un'antica New York.

Ma a chi appartenevano quelle torri e che scopo avevano?

Le torri risalgono per la maggior parte al periodo che va dal 1200 al 1300. Secondo alcuni storici il numero ammontava a 180, ma studi più accreditati fanno variare il numero tra 90 e 100.

Lo scopo delle torri non è ancora nota tutt'ora.

Lo scopo delle torri non è ancora nota tutt'ora.

Toni Pecoraro/Wikimedia

Le torri furono costruite dalle famiglie nobili residenti nella città probabilmente per ostentare la ricchezza e il potere della casata. Un'ipotesi molto valida è anche quella che vede queste costruzioni con uno scopo di attacco e di difesa. In effetti, il Medioevo fu un periodo turbolento, scandito da guerre, battaglie e rivolte, soprattutto tra Papato e Sacro Romano Impero.

Gli storici comunque sostengono che le torri non abbiano avuto un ruolo residenziale, perlomeno non al momento della costruzione. È in epoche successive che le torri furono occupate da magazzini, carceri e anche case.

Un altro elemento architettonico tipico della città di Bologna è il torresotto, una sorta di porta fortificat a protezione della seconda cerchia di mura interne.

Un altro elemento architettonico tipico della città di Bologna è il torresotto, una sorta di porta fortificat a protezione della seconda cerchia di mura interne.

Photograph by Mike Peel (www.mikepeel.net)/Wikimedia

Un tempo i torresotti erano 18, oggi ne sono rimasti solo 4: il Torresotto di San Vitale, quello di Strada Castiglione, quello di Porta Nuova e quello di Porta Genovese.

 

La vita di molte torri fu breve: presto furono abbattute o abbassate per motivi di sicurezza.

La vita di molte torri fu breve: presto furono abbattute o abbassate per motivi di sicurezza.

Palickap/Wikimedia

Le ultime demolizioni risalgono ad epoche non troppo remote: una piano di ristrutturazione buttò giù la Torre dei Conforti nel 1918 e nel 1919 le torri Artemisi e Roccadonna.

Le ultime demolizioni risalgono ad epoche non troppo remote: una piano di ristrutturazione buttò giù la Torre dei Conforti nel 1918 e nel 1919 le torri Artemisi e Roccadonna.

pixabay.com

Delle 100 torri di una volta, oggi ne sono rimaste una ventina: sono sopravvissute la Torre degli AsinellI e quella della Garisenda, oggi simboli della città di Bologna.

Molti sostengono che paragonando la vecchia Bologna allo skyline di New York, probabilmente vincerebbe la cittadina italiana: e voi cosa ne pensate?

Molti sostengono che paragonando la vecchia Bologna allo skyline di New York, probabilmente vincerebbe la cittadina italiana: e voi cosa ne pensate?

pixabay.com