Cosa mangiava Michelangelo? Ce lo svela lui stesso con una lista della spesa redatta nel 1518
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Di Michelangelo Buonarroti sappiamo che era un artista a tutto tondo, un genio come pochi che seppe lasciare il segno non solo nella scultura e nella pittura ma anche nella poesia. Grazie alle opere che ci ha lasciato, inoltre, è stato possibile dedurre molto della sua personalità, pare piuttosto inquieta, così come del suo stile di vita: una lista della spesa da lui redatta nel 1518, ad esempio, ci svela la curiosa realtà dei suoi gusti culinari e della sua quotidianità di uomo, piuttosto che di artista.
Il documento è tuttora custodito nella Casa Buonarroti (Firenze) insieme ad altri 168 pezzi che, nel complesso, rappresentano il fondo più importante di carte autografe dell’artista.
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Unitamente all'elenco delle provviste da acquistare, Michelangelo disegnò alcune di esse nella parte destra del foglio, probabilmente per facilitare il compito dell'inserviente, presumibilmente semi-analfabeta.
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Ma cosa desiderava mangiare uno dei maggiori artisti di sempre vissuto cinquecento anni fa? Alcuni cibi sono ben noti ancora oggi, su altri si possono solo fare presupposizioni:
- Pani dua - due pezzi di pane
- Un bocal di vino - un quarto di vino
- Un ariga - un'aringa
- Tortegli - tortellini
- Una salama - un salame
- Quattro pani - quattro pezzi di pane
- Un bochal di zodo - ?
- Un quartuccio di bruschino - un quarto di Bruschino (forse vino)
- Un piattello di spinaci - un piattino di spinaci
- Quattro alici
- Tortelli - tortellini
- Sei pani - sei pezzi di pane
- Due minestre di finocchio - due minestre di finocchio
- Un aringa - un'aringa
- Un boccal di zondo -un boccale di Zondo (forse vino)
La lista sembra divisa in tre parti ed è pertanto possibile che lo stesso foglio sia stato utilizzato più volte, oppure che s'intendesse suddividere i cibi in base ai pasti.
Se avete notato l'assenza di carne (fatta eccezione per il salame), possiamo dirvi che il motivo è che l'elenco venne redatto in periodo di quaresima (quell'anno la Pasqua cadde il 4 aprile e Michelangelo scrisse la lista il 15 marzo).
Ecco svelato un aspetto curioso della vita di questo grande artista in un periodo in cui le cose, per lui, andavano piuttosto bene.