Questo scultore autodidatta realizza opere così dettagliate da sembrare vive
L'arte è una grande opportunità per dare coraggio alle persone: oltre a stupirci con l'innegabile bellezza delle sue opere scultoree, l'artista Jago Jacopo Cardillo - classe 1987 - ci colpisce anche per la schiettezza delle sue parole e l'entusiasmo dietro alla sua concezione di arte.
Sin da piccolo, Jago è rimasto affascinato dalle opere di grandi maestri come Michelangelo ed è forse pensando a loro che ha abbandonato gli studi per perseguire un sogno di cui solo lui conosceva la strada.
Anche se aveva iniziato gli studi presso l'Accademia delle Belle Arti, Jago ha deciso di abbandonare quel percorso dopo un contrasto con uno dei suoi docenti.
"Quando nel 2011 sono stato selezionato per il Padiglione Italia della 54a edizione della Biennale d’Arte di Venezia, un mio professore mi disse che bisognava valutare se ero in grado di un incarico del genere". Ma Jago non aveva nessuna intenzione di lasciare che fossero altri a decidere se la sua arte fosse degna o meno di un palcoscenico così importante, così accettò l'invito e subito dopo abbandonò gli studi. Questo oggi fa di lui uno scultore senza "pezzo di carta", ma "se avessi ascoltato quella persona sarei rimasto lì dentro, ad annuire imprigionato come un bambino che invece di essere lasciato libero di giocare gli viene detto di stare fermo e ascoltare". All'epoca aveva solo 24 anni.
Anche a causa di questo episodio, Jago non ha problemi a definirsi uno scultore autodidatta (in questa foto vediamo Venere, un'opera del 2017).
Con la sua sapiente tecnica, Jago riesce a incidere la pietra in modo da renderla viva, curando con estrema cura i dettagli che la rendono tale.
Una delle sue opere più note è certamente quella denominata "Habemus Hominem".
Nel 2009 Jago ha realizzato un ritratto di Benedetto XVI, per il quale nel 2012 ha ricevuto l’Onorificenza della Santa Sede “Medaglia Pontificia”, e che nel 2016 ha spogliato in seguito all'annuncio della rinuncia di sua santità all'ufficio di romano pontefice (avvenuta nel 2013).
La pelle dentro - 2010.
Memoria di sé - 2015.
Habemus Hominem - 2009/2016.
Attraverso - 2015.
Carne - 2015.
Ego - 2007.
Termini - 2014.
Airavata - 2015.
Venere.
L'artista di fronte alla sua opera.
Jago si definisce anche un social artist in quanto ama girare video in cui parla del suo lavoro e mostra i retroscena delle sue creazioni.
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